6.1.1960. Caccia al vincitore della Lotteria di Capodanno
6 gennaio 1960 – Al teatro Massimo di Cagliari, al termine della finale di Canzonissima, trasmessa in diretta dall’unico canale Rai, vengono estratti i biglietti vincenti della Lotteria di Capodanno (che più avanti si chiamerà Lotteria Italia). Si parte dal decimo premio, il nono, l’ottavo, e così a salire fino al primo premio da 100 milioni. Nino Manfredi annuncia: vince il biglietto I76671! Dove è stato venduto? A Parma.
In città sono stati acquistati appena cinque biglietti, che costano 500 lire ciascuno. Si fa presto avanti il signor Alberto Guareschi, pensionato, ex muratore. Sono io il vincitore! Afferma. Ma ahimè, aggiunge, ho smarrito il biglietto! L’avevo acquistato a fine dicembre, quando ho riscosso la pensione, e ora non lo trovo più.
Ma non è mica vero. Guareschi è solo un mitomane che gode a farsi fotografare con tutta la famiglia. E chissà se per pochi giorni non goda anche di qualche credito in più dai negozianti… Il vero vincitore è un altro, che all’inizio sta in silenzio, poi accetta di mostrare il tagliando che vale 100 milioni.
L’unico parmigiano ad aver mai sbancato la lotteria nazionale è in realtà l’oste Gino Giovanardi, 58 anni, che gestisce assieme alla moglie Nella la trattoria Pigorini in borgo degli Studi. Ha comprato il biglietto fortunato con largo anticipo, in ottobre, in una ricevitoria di via Trento. Pochi giorni dopo l’estrazione, invita gli amici per un brindisi, cede la trattoria al fratello e lascia Parma.
Cento milioni di lire, in questo 1960 sono tanti. Un appartamento da 100 metri quadrati a Milano costa 18 milioni. Alla pompa la benzina va a 110 lire al litro. Per un buon frigorifero, che in molti ancora non hanno, bastano 120.000 lire.
Come Gino e Nella Guareschi abbiano speso il loro tesoro piovuto da Cagliari nessuno lo sa. Di certo c’è che negli anni ‘60 l’inflazione è ancora contenuta e i due fortunelli hanno tutto il tempo per decidere come investire o come godersi il grande premio.