Medioevo,  Politica

5.6.1225. La causa per il controllo di Colorno

5 giugno 1225 – Dopo un anno di attesa, viene emessa la sentenza che chiude uno scontro sul governo di Colorno tanto acceso da essere arrivato fin a Roma, in Laterano.

Era successo che il vescovo Obizzo Fieschi, giunto a circa 75 anni di età, era morto. E subito si sono scatenati scontri per l’amministrazione della terra più ricca fra quelle di pertinenza della Chiesa di Parma, che è per l’appunto Colorno.

Il Capitolo della cattedrale manda nel centro della Bassa alcuni emissari per prendere il controllo del palazzo del vescovo (che sarà demolito negli anni ‘30 del Trecento). Ma i vecchi vicari nominati dal defunto episcopo, con un colpo di mano entrano nell’edificio, cacciano con spade e bastoni tutti quelli che vi si sono insediati e sostengono che il posto sia cosa loro.

Oggetto del contendere sono soprattutto le rendite delle fertili terre attorno a Colorno.

Ad occupare il palazzo sono Gerardo “vicedomino”, un altro Gerardo figlio di Marenzo, Gervaso, Manciarotto e Rainerio, tutti ex “vicedomini”. In attesa che “Visdomini” diventi un cognome, vicedomino è un titolo, che sta per “vicario”. E nel Duecento in alcune località l’incarico di vicario diventa ereditario. Così vorrebbero anche i vicedomini del parmense, mentre il clero cittadino pretende la restituzione del feudo.

Tutte le persone coinvolte provano a risolvere la diatriba in modo civile, e si appellano al papa. Il 20 giugno 1224, Onorio III nomina quattro giudici per dare una risposta chiara alla questione. A dirimerla saranno il vescovo di Reggio Emilia Niccolò Maltraversi assieme a due preti, uno di Parma e uno di Reggio.

I tre giudici impiegano circa un anno per arrivare a sentenza. In questo 5 giugno 1225, finalmente, a Reggio Emilia, viene stabilito che sulle proprietà della Chiesa di Parma, in assenza del vescovo, sono solo i preti a poter decidere.

In realtà, ancor prima di questa decisione, viene eletto un nuovo vescovo di Parma, Grazia, che subentra al Capitolo nella scelta degli uomini cui affidare la gestione delle terre e dei rispettivi redditi. La sentenza è dunque inutile? No, perché stabilisce quel precedente che varrà per tutte le successive fasi di vacanza della cattedra episcopale di Parma, cancellando ogni velleità di trasformazione dei vicari in feudatari con diritti trasmissibili ai figli.

Obizzo Fieschi vescovo di Parma dal 1194 al 1224, in una stampa ottocentesca, che lo indica erroneamente come un Sanvitale (Obizzo Sanvitale sarà vescovo alcuni decenni più tardi).
Litografia di Giuseppe Bacchini (Parma, 1825-1870), raccolta Angelo Davoli, collezionidigitali.comune.re.it
Obizzo Fieschi vescovo di Parma dal 1194 al 1224, in una stampa ottocentesca, che lo indica erroneamente come un Sanvitale (Obizzo Sanvitale sarà vescovo alcuni decenni più tardi).
Litografia di Giuseppe Bacchini (Parma, 1825-1870), raccolta Angelo Davoli, collezionidigitali.comune.re.it

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