5.1.1981. Ammazzato in discoteca
5 gennaio 1981 – Che l’epoca d’oro delle discoteche sia finita lo si vede anche da episodi tragici come quello di questa notte. Un ex disc-jockey la cui musica nessuno vuole più ascoltare, prova a rapinare il locale dove ha lavorato l’estate scorsa. E perde la vita.
Succede al Jumbo, a Sanguinaro, la più grossa delle discoteche del parmense, che ogni sera accoglie centinaia di giovani vogliosi di incontri e distrazione, che lasciano ogni sera incassi per milioni di lire.
Il locale ha chiuso alle 2 di notte. Fatte le pulizie, resta solo una guardia giurata, che nel cuore della notte sente bussare alla porta. Da fuori gridano che c’è stato un incidente sulla via Emilia, con dei feriti, che serve un’ambulanza, che aprano, per carità, per telefonare e chiamare i carabinieri e l’ambulanza. Il guardiano apre e scopre che non è vero niente. Lì davanti a lui ci sono solo due uomini col volto coperto e un coltello. Questi fanno irruzione, spingono la guardia contro un muro, ed è un grave errore. Questa rapidissima infila la mano nella tasca, estrae la pistola d’ordinanza e spara.
I due aggressori sono Antony Pitman, 35 anni, dj nato a Los Angeles ma da tempo in Italia, a Maranello, e il modenese Silvano Meschiari. Pitman conosce il Jumbo perché l’anno prima vi ha lavorato diverse volte. Ma è da un po’ che non lo chiamano più; lui ha pensato di venire lo stesso, per rapinarlo.
I colpi esplosi sono tre. Entrambi i rapinatori sono colpiti. Meschiari, con una pallottola nella gamba, si arrende subito. Pitman cerca di scappare, ma perde sangue dal collo e dall’addome, si trascina fino al parcheggio, cade e muore.
Questa volta carabinieri e ambulanza servono davvero.