4.9.1982. La prima inchiesta e l’ultima dimora del generale Dalla Chiesa
4 settembre 1982 – Nella chiesa di San Domenico a Palermo si celebrano i funerali del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, assassinati dalla mafia il giorno precedente. Poi, appena terminate le esequie, le bare con le due salme partono alla volta di Parma. Devono essere seppelliti nella tomba della famiglia Dalla Chiesa, parmigiana di origine, nel cimitero della Villetta. Qui già nel 1978 è stata inumata Dora Fabbo, prima moglie del generale.
Carlo Alberto ha una lunga e brillante carriera nei Carabinieri, che si svolge per lo più lontana da Parma, e giustamente è ricordato per la lotta al terrorismo e a Cosa Nostra. Ma all’inizio, quando è poco più che un ragazzo, nel 1945, a 24 anni, viene assegnato alla caserma dell’Arma di Salsomaggiore e qui conquista i gradi di tenente. Rimane all’incirca un anno e mezzo, nel quale fa in tempo a partecipare ad un’indagine importante: quella contro la “banda del formaggio”.
Nel dopoguerra torna il brigantaggio in diversi paesi della montagna e della Bassa parmense. Gruppi estesi di gente che con la guerra ha perso tutto si dà al furto di derrate alimentari. Le vittime sono magazzini di zucchero, caramelle e spezie, ma soprattutto caseifici. A volte i furti avvengono di notte, nel silenzio, ma i banditi arrivano anche in pieno giorno, mitra alla mano, sparando e minacciando, Sostengono di voler vendicare torti subiti al tempo del fascismo o della guerra civile, e si portano via quel cibo che ancora a molti manca. Colpiscono a Torrile, San Lazzaro, Noceto, Brescello e Poviglio.
Il nostro giovane Carlo Alberto Dalla Chiesa è fra gli incaricati di scovare i responsabili. Le indagini portano subito a risultati, scoprendo prima un rivenditore con parte della merce rubata, poi alcuni ladri e da loro tutti gli altri.
Alla fine verranno individuati tre diversi gruppi, legati fra loro, guidati da Giuseppe Mori, Flavio Mora e Olimpio Montali. Vengono arrestate oltre 40 persone, e circa altrettante saranno poi processate per ricettazione, con processi che si prolungheranno fino al principio del 1948.
Ma ormai, il tenente Dalla Chiesa ha lasciato il parmense.