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4.9.1905. Bambini al lavoro dai 12 anni

4 settembre 1905 – Giovanni Cei, di dodici anni, si ferisce gravemente alla mano destra ed è soccorso dai militi dell’Assistenza pubblica. È un incidente sul lavoro: i profondi tagli sul palmo del ragazzino sono causati da una macchina che impasta e sagoma le tagliatelle. Il fatto avviene al mattino alle 8 in via XXII Luglio. Qui sta una delle sedi della Alvarosi & Grossi, fra i primi pastifici di Parma, attivo fin dal 1893, che ha investito in macchine industriali e dà lavoro a molte persone; Giovanni è uno di loro, un garzone.

Cosa ha di eccezionale questo incidente sul lavoro rispetto ai mille che si verificano ogni anno? Il giorno in cui capita. Infatti, in questo 4 settembre 1905 entra definitivamente in vigore il divieto di lavoro per i minori di 12 anni.

Il limite è stato introdotto dalla legge Carcano del 1902, ma per tre anni sono rimaste valide molte deroghe. Fino a questo giorno, come voleva la precedente norma del 1866, l’età minima per il lavoro era 9 anni. Per avere la certezza che la novità venga rispettata, il secondo Governo Giolitti ha deciso anche che fino a 12 anni tutti i bambini debbano andare a scuola.

All’inizio del Novecento, iniziare a lavorare a 12 anni pare già un enorme progresso. L’adolescenza non esiste.

Il giovane Giovanni Cei è nato di poco in anticipo per godere dei nuovi diritti riconosciuti all’infanzia. Per lui, nonostante l’incidente, continua il lavoro. La legge Carcano dice che può restare accanto all’impastatrice fino a 12 ore al giorno.

Bambino al lavoro in un caseificio dove si fa Parmigiano Reggiano,
Cirillo Manicardi, Nel casello, olio su tela, fine XIX secolo, Musei Civici di Reggio Emilia

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