4.5.1959. Nasce la recordwomen del giavellotto

4 maggio 1959 – A Montechiarugolo nasce una bambina di nome Fausta, Quintavalla di cognome, destinata a grandi cose nell’atletica. Appassionata di sport fin da piccola – di molti sport –, troverà nel giavellotto le sue espressioni migliori. Suo il record italiano femminile di questo attrezzo, che segnerà all’età di 24 anni, mai più superato (primato mantenuto anche grazie ad una modifica nei giavellotti da gara).

Da ragazza, pratica contemporaneamente volley e atletica, ottenendo ottimi risultati in entrambi, per iniziare dunque una doppia carriera di pallavolista e lanciatrice di giavellotto. A Pallavolo gioca con il CUS Parma, partendo dalla Serie B ed arrivando fino in A1. Atletica con la Fiat Officine Meccaniche di Brescia (poi Iveco), ma anche nella selezione nazionale.

Nel 1979 Fausta diventa campionessa italiana di giavellotto, titolo confermato nei cinque anni successivi e ancora nel 1986 e nel 1990. Partecipa alle Olimpiadi di Mosca nell’80 e di Los Angeles nell’84.

La sua è una generazione di campioni italiani di atletica leggera. La concorrenza è tanta; la maggior rivale della Quintavalla è Giuliana Amici di Forlì, antagonismo che stimola a migliorarsi sempre.

Nel 1976, diciassettenne, nella sua prima convocazione in nazionale, in una gara contro la Grecia, Fausta conquista il record nazionale: 53,72 metri. Negli anni successivi si migliora molte volte, fino alla massima distanza mai raggiunta da una italiana: 67,20 metri, lunghezza conquistata in una gara a Milano il 22 giugno 1983, dopo che poche settimane prima, sempre lei, a Torino, era arrivata per prima al muro dei 67.

Nel 1999, i giavellotti da gara verranno modificati, spostando in avanti il baricentro, così da limitarne la gittata. Né col vecchio, né col nuovo attrezzo, nessuna in Italia scaglierà mai più tanto lontano un giavellotto.

Fausta Quintavalla lascia la pallavolo nel 1987 e l’atletica nel 1994, a causa di un infortunio alla spalla. Diventa vigile urbano, abbastanza nota a Parma perché spesso assegnata a servizi nel centro storico. Ma non abbandona lo sport, scoprendone uno nuovo, il golf: con le mazze, partecipa a molti tornei, più volte anche a scopo di beneficenza.