Cronaca,  Economia,  Età contemporanea

4.4.1973. Incendio cancella la storia finanziaria d’Italia

4 aprile 1973 – Un grande incendio distrugge la memoria di una buona parte della storia finanziaria d’Italia.

Attorno alle 10 del mattino, una scintilla venuta da una smerigliatrice usata da un operaio innesca una fiamma su un pacco che contiene vecchi documenti. La carta è secca e il fuoco prende subito. Da lì il rogo si estende all’intero archivio storico della Banca Commerciale italiana.

Nel 1941, la Commerciale aveva costruito nel suo centro contabile di Parma, di fronte al ponte Dattaro, un eccezionale bunker per nascondere i tesori dei suoi caveau sparsi per il Paese e proteggerli da probabili razzie di guerra. Ma anche per conservare il suo prezioso archivio storico, portandolo via da Milano, dove le bombe minacciavano di cadere presto. Il trasferimento ha effettivamente evitato che tutti i documenti andassero persi nella distruzione della sede della banca in via Nievo nell’agosto 1943. Ma quel che non hanno fatto le bombe, lo fa il falò di questo 4 aprile 1973.

Ironia della sorte, l’operaio con la smerigliatrice stava proprio levigando gli infissi di una porta tagliafuoco…

Quando si accorge che invece che bloccarlo, il fuoco lo ha acceso, l’operaio Luciano C. prova a spegnerlo con i guanti, riuscendo solo ad ustionarsi le mani. Allora va a chiamare aiuto. I pochi minuti che passano prima che altri ridiscendano nel caveau sono fatali, sufficienti a far allargare le fiamme a molti altri scatoloni, faldoni e risme.

Sul centro contabile di via Po si alza una nube scurissima. Arrivano i pompieri dall’Oltretorrente. L’incendio è però già troppo vasto perché riescano a domarlo. Ma quel che brucia è troppo importante per non continuare a provarci. Arrivano altri mezzi dei vigili del fuoco da Reggio, Piacenza, Bologna e Modena. Dieci autopompe innaffiano contemporaneamente l’archivio trasformato in enorme torcia.

In tre ore, il fuoco viene spento. Ma rimane solo cenere fradicia. Non si salva nulla.

In quel deposito c’era la storia di uno dei due maggiori istituti finanziari della storia italiana, fondato da banchieri tedeschi, svizzeri, austriaci e francesi nel 1894, quando l’Italia mancava ancora di un vero sistema finanziario. Quella della Commerciale è la storia della nascita del sistema economico nazionale, della costruzione dei settori siderurgico e meccanico, dell’elettrico, della chimica, dei trasporti, del tessile, dei grandi lavori pubblici che lo Stato realizza da fine ‘800 in avanti, della conversione all’economia di guerra nel 1915 e poi del ritorno all’economia di pace, dell’intreccio dei rapporti finanziari con l’Europa e con l’America.

Va tutto in fumo per quella scintilla nel cantiere di ristrutturazione del caveau. Di questa fondamentale pagina di storia, resta solo quel che già era stato studiato in precedenza – almeno due storici dell’economia avevano fatto ricerche nell’archivio del centro contabile negli anni ’60 – e qualche cassa casualmente portata a Milano nelle settimane precedenti all’incendio.

Il centro contabile della Banca Commerciale Italiana di Parma, fotografato pochi mesi dopo l'inaugurazione del 28 ottobre 1941  (immagine dell'Archivio storico Intesa Sanpaolo)
Il centro contabile della Banca Commerciale Italiana di Parma, fotografato pochi mesi dopo l’inaugurazione del 28 ottobre 1941 (immagine dell’Archivio storico Intesa Sanpaolo)
Il centro contabile della Banca Commerciale Italiana di Parma, fotografato pochi mesi dopo l'inaugurazione del 28 ottobre 1941  (immagine dell'Archivio storico Intesa Sanpaolo)
Il centro contabile della Banca Commerciale Italiana di Parma, fotografato pochi mesi dopo l’inaugurazione del 28 ottobre 1941 (immagine dell’Archivio storico Intesa Sanpaolo)
Spazi predisposti per l'archivio nel centro contabile della Banca Commerciale Italiana di Parma, fotografato pochi mesi dopo l'inaugurazione del 28 ottobre 1941 (immagine dell'Archivio storico Intesa Sanpaolo)
Spazi predisposti per l’archivio nel centro contabile della Banca Commerciale Italiana di Parma, fotografato pochi mesi dopo l’inaugurazione del 28 ottobre 1941 (immagine dell’Archivio storico Intesa Sanpaolo)

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Succede il 4 di aprile:

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