
4.4.1913. I cannoni austriaci fusi per il monumento a Verdi
4 aprile 1913 – Iniziano i lavori di costruzione del grande monumento a Giuseppe Verdi di fronte alla stazione di Parma. Il cantiere si interrompe presto per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, per riprendere solo alla fine del conflitto.
La crisi economica costringe i promotori a rivedere i piani, rinunciando al marmo ed al granito, sostituiti col cemento. Invece per il monumento si utilizza una grande quantità di bronzo: è il bronzo di cannoni austriaci conquistati a Vittorio Veneto. I bassorilievi dell’Ara verdiana realizzata da Ettore Ximenes sono fusi con il bronzo di 70 bocche da fuoco vinte all’Austria.
L’opera è inaugurata il 22 febbraio 1920: si compone di una grande esedra con due bracci di 10 archi ciascuno ed un grande arco trionfale al centro; in mezzo è l’Ara in bronzo.
La storia di questo monumento, che ha vita breve – 26 anni in tutto, oltre ai sette occorsi per la costruzione – si intreccerà ancora con la guerra il 13 maggio 1944, quando le bombe alleate lanciate sulla stazione ne distruggono alcune parti. La povertà del momento danneggia ancor di più la costruzione, con furti di lamiere e coperture.
Così, nel gennaio 1946, il Comune di Parma decide di abbatterlo. Le statue che stavano nell’esedra, una per ciascuna opera di Giuseppe Verdi, sono trasportate a Roccabianca. In marzo il Municipio invita i parmigiani a prendere tutto ciò che potrebbe loro servire come materiale da costruzione, prima della definitiva demolizione.
Resta solo l’Ara, quella con il bronzo dei cannoni austriaci, ricollocata in piazzale della Pace.




