4.3.1820. La tratta dei bambini parmigiani a Londra
4 marzo 1820 – Il Times di Londra denuncia la tratta dei bambini del parmense, portati con l’inganno nella capitale inglese e lì costretti a mendicare finché non ripagano il costo del viaggio, con grandi guadagni per chi gestisce il commercio.
“Il pubblico è apparso di recente sommamente importunato dalla comparsa di un numero cospicuo di ragazzi italiani che, con scimmie e topi bianchi, vagano per le strade suscitando la compassione dei più caritatevoli”.
Questi ragazzini, almeno venti, sono stati portati a Londra da due parmigiani senza scrupoli.
“Dopo aver indagato sulla loro situazione, risulta che due uomini italiani hanno da tempo l’abitudine di guadagnarsi da vivere con l’accattonaggio quotidiano di questi ragazzi, che hanno portato dall’Italia espressamente a tale scopo. Questi poveri bambini furono indotti a lasciare il loro paese natale da vari allusioni che vengono loro offerti. Si legano all’uomo per 15 mesi e, a sue spese, ricevono una scimmia, uno scoiattolo o dei topi bianchi, che devono esibire per le strade e mendicare”.
Ogni sera, i trafficanti raccolgono il denaro elemosinato dai ragazzini. Se lo giudicano sufficiente, danno loro da mangiare, altrimenti niente cena.
“Alla scadenza dei 15 mesi, se i ragazzi hanno dato soddisfazione ai loro datori di lavoro, la scimmia, il topo o lo scoiattolo vengono lasciati al ragazzo e questo inizia un’attività di mendicante in proprio”.
I due trafficanti, qualche mese prima sono tornati in Italia con in tasca 20 sterline d’oro, il frutto del lavoro coatto dei piccoli mendicanti.
Il Times riferisce che “per fermare tale abominevole frode, due dei dirigenti della Società di Mendicità hanno incaricato alcuni poliziotti di sorvegliare la strada dove questi ragazzi sono alloggiati, al mattino presto, e quando sono usciti li hanno arrestati”.
Per ora, i poliziotti sono riusciti ad acciuffare solo quattro ragazzini. Gli altri sono scappati via impauriti.
“Sono stati consegnati al magistrato in carica a Hatton-Garden, il quale promette di fare tutto il possibile per riportarli in Italia, e nel frattempo si occuperà di loro”.