Cultura & Società,  Epoca Moderna

4.12.1530. Il figlio di Colombo a caccia di libri

4 dicembre 1530 – Fernando Colombo, figlio del più celebre Cristoforo, è a Parma per acquistare libri. Visitate le botteghe di librai e stampatori, ne compra uno solo e poi decide di ripartire.

L’impresa di Cristoforo Colombo la conoscono tutti: navigare fino alle Indie attraverso l’oceano Atlantico, un grande sogno che lo porta a scoprire l’America. Meno famosa è l’impresa di suo figlio, Fernando, – non meno folle – che tocca direttamente anche Parma.

Fernando Colombo voleva creare una biblioteca universale dei libri, favorendo quelli a stampa. Tentò di acquistare una copia di ogni libro uscito dai torchi dai tempi di Gutenberg al suo presente e tutti manoscritti con le opere da lui ritenute fondamentali. E poi cercò di unificare il vastissimo e vario sapere di quei volumi attraverso liste, indici e schemi di argomenti e autori, come se l’intera biblioteca fosse una sola opera contenente tutto lo scibile umano. Una biblioteca di Alessandria del Rinascimento, un’Encyclopédie in anticipo di duecento anni sull’Illuminismo.

La sua caccia ai libri parte dalla Spagna nel 1511. Nel 1530 si sposta in Italia. Seguiranno Germania, Olanda, Inghilterra e Francia. Di ogni acquisto ha tenuto precisa nota.

A Parma giunge da Reggio il 2 o 3 dicembre 1530. Acquista un solo libro, un trattato di aritmetica intitolato “La rasone de l’abbacho“, manoscritto del monaco Francesco de Trecate nel 1518, pagandolo 30 quattrini. Colombo ha già sostato in tutti i centri della via Emilia partendo da Bologna. Da Parma, scavalca l’Appennino e passa a setacciare la Liguria.

Alla fine di un viaggio durato fino al termine della sua vita, Colombo ha accumulato 15.344 volumi, un’immensità nel Cinquecento (e altri 1.638 li ha persi in un naufragio nel 1521). Parma ha dato un suo piccolo contributo.

Alla morte del bibliofilo, il 12 luglio 1539, la sua preziosissima collezione passa al capitolo della cattedrale di Siviglia. Il Francesco de Trecate trovato a Parma è ancora là, fra i codici della Biblioteca capitular y Colombina della città andalusa.

Su un’etichetta sul retro di copertina, l’utopico collezionista ha scritto: “Don Fernando Colon, hijo de don Christoval Colon, primero almirante que descrubió las Yndias, dexó este libro para uso e provecho de todos sus proximos, rogad a Dios por el’” (“Don Fernando Colombo, figlio di don Cristoforo Colombo, primo ammiraglio che scoprì le Indie, ha lasciato questo libro ad uso e beneficio di tutti i suoi prossimi, prega Dio per lui”).

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.