4.11.1951. La secessione di Vigatto
4 novembre 1951 – Nel 1943, il 14 di aprile, re Vittorio Emanuele III firma un decreto che accorpa a Parma una serie di piccoli Comuni limitrofi alla città. Il provvedimento riguarda i municipi di Cortile San Martino, Golese, San Pancrazio, San Lazzaro e Vigatto. Unendo tutti questi, Parma diventa uno dei Comuni più grandi d’Italia per numero di abitanti (nel 2023, il 17° fra i 7.904 Comuni italiani, sesta fra le città che non sono capoluogo di Regione). Ma la gente di Vigatto non ci sta: vuole restare autonoma. Anche perché giusto tre mesi prima si era costruita un nuovo municipio, a Corcagnano, edificio inaugurato il 28 aprile 1940 di fronte all’ex Casa del fascio, che invece è del 1936.
E ci riesce: in questo 4 novembre 1951, Vigatto ottiene la ricostituzione dei vecchi confini municipali e di poter eleggere un sindaco suo proprio.
Appena finita la guerra, nel 1945, a Vigatto nasce un comitato per cancellare il decreto di fusione con Parma. Il ministero dell’Interno Mario Scelba accetta la richiesta e il presidente Luigi Einaudi decreta la rinascita del Comune di Vigatto, composto da otto frazioni, con capoluogo in Vigatto ma municipio sempre a Corcagnano; abitanti 6.799.
La secessione di Vigatto non piace però in piazza Garibaldi. Era stata proprio la città a chiedere l’accorpamento e non vorrebbe che anche altri ex municipi seguissero l’esempio di Corcagnano. Così il sindaco Giacomo Ferrari fa causa e ottiene da Consiglio di Stato l’annullamento dell’atto di Einaudi, prima che si faccia a tempo a tenere le elezioni.
Ma Vigatto ha altre carte da giocare. In parlamento, il democristiano Carlo Buzzi presenta ben due proposte di legge per ricostituire il perduto Municipio, nel 1959 assieme al collega di partito Franco Aimi e nel 1965 con il socialista democratico Giuseppe Amadei. Nel 1960, perfino di nuovo Scelba, ancora ministro dell’Interno, avanza un disegno di legge analogo. Ma nessuno di questi arriva ad una votazione.
Anzi, è l’onorevole comunista Dante Gorreri ad avere la meglio, lui che – al contrario dei precedenti – alla Camera sollecita la rimozione del commissario che di fatto regge Vigatto fino al 1962. Solo il 26 ottobre di quell’anno, infatti, il sindaco Ferrari prende effettivamente possesso del territorio conteso, con una cerimonia a Corcagnano, in quel municipio poi destinato ad ospitare le scuole medie fino al dicembre 2004.
La secessione è fallita.