
31.3.1971. Le suore cappellone se ne vanno dall’ospedale
31 marzo 1971 – Lasciano Parma le suore “cappellone” che per 127 anni hanno servito i ricoverati nell’ospedale della città.
Molti ricordano ancora la loro figura, caratterizzata da un largo copricapo bianco di tela, la cornetta, con due ampie ali ad incorniciare il viso, ispirato al cappello che le contadine francesi portavano nel Seicento. Le Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli hanno usato la cornetta fino al 1964.
Queste suore sono state chiamate in città dalla Francia da Maria Luigia nel febbraio 1844, proprio per la vocazione di cura dei malati. A Parma era già presente un monastero legato allo stesso ordine, di fondazione locale, ma dedito all’educazione delle ragazze. Le vincenzine di Maria Luigia, invece, si occupano delle persone allettate nell’ospedale Maggiore, quello che poi verrà chiamato Ospedale Vecchio.
L’ordine è nato in Francia a metà Seicento ed è proprio nel Paese transalpino che la duchessa di Parma – quando era imperatrice – ha potuto apprezzare la loro opera.
Sono loro a distribuire medicine, rifare i letti, lavare e vestire i malati, confortarli ed esortarli, rinfrescare la fronte ai febbricitanti e dire una preghiera assieme ai più impauriti, forti di una formazione specifica e soprattutto una pratica che dura tutta la vita.
Dopo il trasferimento dell’ospedale nella nuova sede in via Gramsci, diviso in varie cliniche separate, le “cappellone” sono destinate al Rasori, la clinica per le malattie respiratorie, ma anche al manicomio di Colorno. Negli anni ‘20, le cappellone a Parma sono circa 80.
Nel 1937 tornano a diffondere le loro cure anche in altri reparti, ma nel 1971 la crisi delle vocazioni da una parte e la nuova organizzazione del lavoro dall’altra, le spinge a recedere dall’impegno assunto tanti anni prima.
Tuttavia, qualche Figlia della Carità deciderà di rimanere ancora in altre sedi. Per un po’ di anni serviranno all’ospedale Ugolino da Neviano e negli anni Duemila alcune vincenzine saranno nella casa di riposo Villa Serena di Basilicanova, proprietà della Diocesi di Parma.

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Succede il 31 di marzo:

