31.12.1982. Il miglior ristorante della storia del parmense
31 dicembre 1982 – Chiude l’anno e con lui chiude anche il miglior ristorante della storia di Parma, la Trattoria Cantarelli di Giuseppe “Peppino” Cantarelli e Mirella Del Nevo, sperduto e piccolo locale nella Bassa, a Samboseto, che fra piatti tradizionali, vini pregiatissimi e un bancone che fa anche da emporio, è l’unico nel parmense ad aver conquistato due stelle Michelin.
Nel 1946, Mirella e Peppino, sposati da tre anni, sono in vacanza in Corsica e restano affascinati da un negozio con un vasto assortimento di bottiglie importanti. Cantelli pensa di proporle anche nel negozietto di famiglia, aperto a Samboseto da suo padre nel 1908. Va in treno fino a Bordeaux per visitare mitiche cantine francesi. Torna con un assortimenti di etichette che non solo a Samboseto, ma anche nelle grandi città si possono solo sognare.
Intanto, Mirella impara a cucinare dalla suocera. Prepara gli anolini di magro, la faraona alla creta, la zuppa di cipolla, la lingua alle olive e molto altro. Ogni tanto ci litiga, con quella suocera, perché senza stravolgere la tradizione, vuole migliorare i piatti, affinarli, perfezionarli. E ha ragione: ha un istinto per la grande cucina che farà felici clienti disposti ad arrivare nella Bassa fin dall’estero, pur di mangiare quel che lei mette in tavola. Il savarin di riso sarà il suo capolavoro.
Chi sono questi clienti? Gente di qui che non si rende neppure conto di quel che assaggia. Ma anche divi del cinema, imprenditori, politici, scrittori… Da Cantarelli mangiano De Niro e Luchino Visconti, Gianni Agnelli e Montezemolo, Ungaretti e Guareschi, Bruno Pizzul e Mario Soldati.
Proprio lui, Soldati, dedica alla trattoria di Samboseto una delle puntate della prima trasmissione dedicata al cibo della televisione italiana, Viaggio nella valle del Po, ovvero due mesi alla ricerca dei cibi genuini, e i migliori li trova proprio qui, da Mirella e Peppino, che gli insegnano come si conserva il culatello e i due segreti dei grandi cuochi: mettere poco pepe nelle ricette e non montarsi la testa.
Non si sono mai insuperbiti, i due stelle della Bassa parmense, lei ai fornelli, lui con i clienti, restando fedeli alla loro piccola amabile trattoriola e alla semplicità dei piatti, curati però con instancabile perfezionismo. Eppure hanno fatto una grande cosa, indicando nell’equilibrio fra tradizione e miglioramento la via per affermare la cucina italiana come una delle migliori al mondo.
Chiudono a fine 1982 per la stanchezza dell’età. Mirella morirà nel 1986. Giuseppe nel 1992.