Cultura & Società,  Età contemporanea

31.1.1923. Il giornale del futurista parmigiano

31 gennaio 1923 – Esce il primo numero di Rovente, il giornale dei futuristi di Parma. In prima pagina c’è l’“augurio futurista” di Filippo Tommaso Marinetti: “Che Rovente sia rovente come il cuore dei giovani di Parma!”. I fan futuristi di qui sono tutti universitari. Una generazione desiderosa di cambiare il mondo gioca la carta della ribellione alla grammatica e del rifiuto della tradizione. Ce la faranno?

La rivista Rovente ha un solo autore: si chiama Pietro Illari e oltre che comporre versi in libertà, intrattiene fitti rapporti con tutto lo stato maggiore di Marinetti. Il primo componimento di Illari si intitola “Il cuore dei motori”. È pubblicato il 15 novembre 1921 da un altro giornale, La difesa artistica, diretto da Manfredo Lusignani e poi da Renzo Pezzani, uno spazio per l’espressione dei giovani della città.

È sempre La difesa artistica che permette l’uscita di Rovente, ospitando il nuovo giornale come proprio inserto. A marzo La difesa chiude. Allora Illari decide di proseguire in modo indipendente. Non è più solo direttore di Rovente, ma anche editore. La sede è in via Saffi al 23.

Il futurismo di Parma nasce di sinistra. Il primo futurista di qui è stato Renzo Provinciali, che già nel primi anni Dieci coniugava la nuova letteratura ribelle con l’anarchia e il pacifismo (in barba alle antologie che raccontano solo di guerrafondai). Illari invece viene dal sindacalismo e poi dal partito comunista.

Rovente raccoglie contributi di molti dei maggiori esponenti dell’avanguardia, non senza immagini di quadri e sculture, e soprattutto prose e versi di Illari, che si nasconde dietro cento pseudonimi.

Ma non dura granché. L’ultimo numero esce il 19 maggio 1923. L’avventura, dopo tre mesi e mezzo, è finita. Perché? Perché Illari in grave crisi finanziaria emigra in Argentina. A Buenos Aires, nel 1924 stamperà ancora un numero di Rovente e nel 1926 accoglierà Marinetti in tournée nell’America latina, ma taglierà rapidamente le radici con Parma e si scorderà presto pure del futurismo.

Già poco dopo l’avvio dell’esperienza editoriale, Illari ex sindacalista ed ex comunista segue Marinetti nella svolta pro Mussolini. In Sud America, poi, scorda la politica e diventa un assicuratore. Provinciali, invece, dimenticata l’anarchia avvia una proficua carriera come avvocato e docente di Diritto.

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