30.9.1878. I ricordi dei cugini Neanderthal
30 settembre 1878 – Il giornale Il Presente dà notizia del primo ritrovamento di oggetti risalenti all’età della pietra nel parmense. La scoperta è di Pellegrino Strobel, che già da anni studia le terramare locali e la preistoria in Sud America.
Dopo il casuale rinvenimento di un raschiatoio di selce nel Rio d’Oca a Vignale di Traversetolo, Strobel “fu condotto alla scoperta d’una stazione dell’età, così detta, della pietra”. Un gran numero di manufatti litici emergono fra la terra arata di un campo di un ettaro di un tal Giovanni Pelizziari, in località Roncone di Sopra.
Osservando gli oggetti in selce, diaspro, quarzite e resinite, Strobel “sarebbe indotto a ritenere che nell’indicato inogo avesse avuta sua stanza od officina l’uomo selvaggio nell’età della pietra, e forse in tempi dei più remoti di essa, che si sogliono designare col nome di strobeolitica o paleolitica; e che quel luogo fosse in quei tempi una selva”.
Dal sito, emergono anche manufatti di epoche più recenti: “avanzi di terramare del colle della susseguente età del bronzo, e manufatti delle genti dell’età del ferro, probabilmente etrusche“.
Un periodo chiamato “Strobeliano” non esiste. Nei cinque anni successivi al 1878, lo stesso Strobel, e poi altri ricercatori compiranno sempre più rinvenimenti inerenti i primi abitanti del parmense. Luigi Pigorini, nel 1888 attribuisce tutte queste scoperte al periodo Musteriano, nel medio paleolitico, fra 300.000 e 30.000 anni fa. Probabilmente, a scolpire punte e raschietti di Vignale non sono nostri antenati, ma i “cugini” Neanderthal.
Le scoperte nella zona esplorata dal pioniere dell’archeologia Strobel sono proseguite nel tempo. Ultima, finora, nel 2017, quando a circa un chilometro da Vignale, a Torrazzo, esattamente dove ora è il supermercato Conad, è stato trocato un villaggio neolitico con sepolture e scheletri umani integri .