3.8.1814 – Un parmigiano istruito delle cose della sua patria
3 agosto 1814 – A fine Settecento, c’era già chi si divertiva a cucinare notizie di storia di Parma organizzandole per mesi e giorni, un po’ come nel blog I giorni di Parma… È Alessandro Sanseverini, ricco nobile che dedica la vita a ricercare documenti antichi e ritrarre monumenti.
Il Sanseverini muore in questo 3 agosto 1814, a 72 anni d’età, dopo aver messo insieme una notevolissima collezione di carte, mappe, libri e acquerelli. Alcuni suoi contemporanei raccontano che il conte ha un magazzino intero di materiali d’archivio, che volentieri mette a disposizione di tutti gli studiosi che gli domandano aiuto, ad esempio Bodoni. Un patrimonio che oggi fa parte delle raccolte dell’Archivio di Stato di Parma, ma che ha rischiato di essere completamente perso.
Nato il 17 aprile 1742, segue la carriera militare. Ma le armi sono solo un dovere di stirpe. Il suo amore è per la storia. Da un cartografo di Colorno che disegna mappe per l’esercito ducale, don Luigi Gozzi, apprende il gusto di collezionare carte; Gozzi è così preso da questa passione, che a volte produce false carte geografiche antiche… Sanseverini è contagiato dalla stessa passione e inizia a frequentare archivi e luoghi antichi, acquistando manoscritti e stampati e producendo personalmente immagini di edifici del passato. Di tanti pezzi notevoli che trova, il più importante è probabilmente la più antica mappa di Parma ad oggi esistente, risalente al 1460, che proprio Sanseverini restaura per primo.
Con tutto questo materiale, Alessandro Sanseverini compila diversi repertori dedicati alla Storia di Parma. Nel 1778 pubblica Il parmigiano istruito delle cose della sua patria, in due volumi, un almanacco organizzato in mesi, per ciascuno dei quali sono ricordate feste ed avvenimenti del passato, che servono da spunto per approfondire vicende, luoghi ed emergenze artistiche del parmense.
Scrive anche una Storia di Parma, un’altra raccolta di Memorie, due cronache, una del periodo 1701-1724 e l’altra del 1760-1784, un catalogo di Chiese ed edifici pubblici di Parma. Ma nessuno di questi viene stampato, perchè Sanseverini non è abbastanza inserito nei circoli culturali locali e perché un lavoro che non distingue fra cultura popolare e ricerca storica è criticato da chi vuole una storia solo accademica.
Forse è per questo che, ad un certo punto, il nostro accetta di rinunciate alla sua intera raccolta di documenti. Succede attorno al 1803, quando regala l’intera collezione al governatore francese Moreau de Saint-Méry, che si porta tutto a Parigi. Il transalpino pare interessato al lavoro di Sanseverini più che tanti parmigiani.
Sarà solo dopo la morte di questo eclettico e originale ricercatore che verrà riconosciuto l’errore. Intere pagine del passato della città hanno rischiato di andar obliate! Solo nel 1847, il Ducato di Parma riesce a ricomprare l’archivio Sanseverini dalla vedova di Moreau.