Cultura & Società,  Età contemporanea

3.5.1886. Fra Diavolo, Sugaman, Canela e gli altri 100 giornali di fine ‘800

3 maggio 1886 – Esce nelle edicole l’ultimo numero di Fra’ Diavolo, giornale che parla di arte e teatro pubblicato a Parma dal 1883. In tre anni di pubblicazioni racconta ai parmigiani vite ed aneddoti dei maggiori artisti locali, le mostre, gli spettacoli e le questioni da risolvere per favorire il mondo della cultura. Il giornale cessa dopo che il variegato gruppo di collaboratori dà vita ad un’agenzia teatrale che ne assorbe diversamente il tempo.

Fra’ Diavolo è un esempio dei tantissimi giornali che venivano prodotti a Parma negli ultimi due decenni dell’Ottocento. Oggi – colpa anche di mezzi di comunicazione alternativi – a Parma il panorama editoriale è alquanto impoverito. Ma ci sono state stagioni in cui l’editoria era davvero vitale. La fine del XIX secolo, nell’Italia appena nata, è il più vitale di tutti. Fra 1878 e 1900 si contano quasi un centinaio di diversi giornali fondati e stampati a Parma: un contributo essenziale alla vivacità sociale di quel periodo e della generazione seguente, a inizio Novecento.

I giornali di quel periodo trattano gli argomenti più vari, dalla politica all’economia, dalla fede alla scienza, rispecchiando un variegato panorama di opinioni e tendenze contrastanti. Giornali capaci di sopravvivere qualche anno, qualche numero, spesso per rinascere con altri titoli, con le stesse firme, dalle medesime tipografie.

Fra tutti, possono essere ricordati i giornali satirici, specie che nel XXI secolo (vittima della pigrizia e del politicamente corretto) pare estinta.

L’On. Sugaman esce nel 1890 e 1891 e prende in giro qualsiasi episodio della politica e cronaca nazionale e cittadina, con ampio uso di poesie dialettali e caricature. In occasione delle elezioni comunali del 1890, il giornale propone come sindaco questo fantomatico Sugaman e alle successive politiche candida al parlamento la statua del Correggio, quella del Parmigianino, l’angelo che stava in piazza della Rocchetta (oggi Filippo Corridoni) e quella di Vittorio Emanuele II in via Garibaldi, detta “El Sass d’la Prefettura”, poi distrutta.

Il Goliardo fra 1883 e 1884 pubblica una serie di ritratti irriverenti delle personalità più in vista di Parma e polemizza senza sosta con i quotidiani “seri”, come la Gazzetta di Parma o Il Piccolo.

Anche Il Randello pubblica ritratti insolenti, ma di donne, per far satira di costume sulla vita della Parma bene.

Onorevole Canela (in dialetto “bugia”) è una voce dell’anarchico Oltretorrente, che prende in giro i potenti locali con battute e ironia e racconta in versi i dibattiti del Consiglio comunale.

E pagine di satira hanno El Furlon, Senza paura, Al Sior Bonierba ad bon umor (scritto quasi tutto in dialetto), Il cittadino e altri. Chissà quando si vivrà ancora una stagione così libera e democratica.

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