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3.3.1908. Maxiprocesso contro il diritto di sciopero

3 marzo 1908 – Maxiprocesso contro centinaia di ferrovieri del parmense.

Tre anni prima, il Regno d’Italia si è dotato della prima legge sul precetto dei lavoratori, che riguarda proprio solo i ferrovieri. Ma dopo quel che hanno fatto a Milano, come si fa a non protestare.

È successo tutto in ottobre. Il 12 ottobre 1907, nel capoluogo lombardo i carabinieri sparano su un corteo di manifestanti. La violenza di Stato suscita l’indignazione di tutto il Paese e i sindacati proclamano lo sciopero generale per i due giorni seguenti. L’adesione è altissima, anche a Parma. Siamo nel pieno della stagione delle rivendicazioni dei lavoratori.

Ma i ferrovieri no, a loro il Governo Giolitti nega il diritto di incrociare le braccia. In diversi centri, però, macchinisti e fuochisti si fermano lo stesso, rallentando se non paralizzando la circolazione dei treni.

Borgotaro è uno dei luoghi dove i ferrovieri respingono il precetto. Sciopero è e scioperiamo anche noi. Così il 13 ottobre 1908, locomotive e vagoni sono abbandonati sui binari e fino alle sera del 14 sulla linea Pontremolese non si muove più nulla.

Le Ferrovie, in accordo con Giolitti, rispondono duramente e denunciato tutto il loro personale. Il 1º marzo, il Tribunale di Parma apre il processo e in soli due giorni la sentenza è già scritta.

Originariamente, i ferrovieri coinvolti sono ben 235, ma per la maggior parte di essi, gli inquirenti chiudono archiviano subito le accuse, per “mancanza di indizi”. Probabilmente hanno scioperato anche loro, ma non c’è modo di dimostrarlo. In 13 sono stati già giudicati dal Tribunale di Borgotaro. Uno si son scordati di avvisarlo e allora va anche lui in archivio. Alla fine, gli imputati si riducono a 19 ferrovieri.

L’accusa se la prende soprattutto con due macchinisti, tali Emilio Maggi e Gaetano Tonini che – dicono – hanno aizzato gli altri allo sciopero abusivo.

Il giudice Bruzzi è benigno. In galera, una volta tanto, non ci va nessuno. Solo multe per undici degli scioperanti, ma se le spese legali saranno pagate alla svelta si sospendono pure queste. Gli altri vanno assolti. E i treni corrono ancora.

La stazione di Borgotaro a inizio Novecento
La stazione di Borgotaro a inizio Novecento

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Succede il 3 di marzo:

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