3.12.1986. Una partita a bocce con la Cina
3 dicembre 1986 – A Noceto si gioca una partita di bocce singolare. In campo c’è la nazionale cinese, venuta in Emilia per rafforzare i rapporti fra Pechino e l’Italia.
La guida una donna diventata famosa per aver scalato una delle vette più alte del mondo: è Yuan Yang, che nel 1961 è a capo di una spedizione di sole donne – forse l’unica impresa del genere tutta al femminile fino allora mai tentata – sino alla cima del Kungur a 7.649 metri sul mare, nel Pamir.
Le bocce, la Cina le ha scoperte da pochissimo. Nel 1984, viene invitato nel Paese un maestro di bocce italiano, Antonio Riva, che per 40 giorni fa lezione a 28 cinesi, destinati a diffondere questo sport fra i connazionali.
In questo 1986, la Cina ha una nazionale e partecipa alla coppa intercontinentale di bocce in Argentina. Arriva ultima. Prima di tornare in patria, la squadra si ferma alcuni giorni in Italia, ringraziandola per aver esportato questo gioco fin nell’estremo oriente. Nei mesi precedenti, una selezione di boccisti italiani aveva visitato la Cina.
La squadra cinese è ospite della Bocciofila salsese al Gran Hotel Porro di Salsomaggiore, dove arriva il 22 novembre. Da qui, per un paio di settimane, i campioni Lu Feng, Zhang Jinqin, Shi Guanghai e Liu Jinjun si spostano in diversi centri del parmense, nel piacentino e anche a Milano per partecipare a dimostrazioni, brindisi e cene con fuochi d’artificio.
Nel 1978, il leader Deng Xiaoping aveva avviato una campagna di riforme per superare gli errori di Mao Zedong. Fino alle proteste di piazza Tienanmen del 1989 – soffocate nel sangue – la Cina vive il suo periodo di maggior apertura. La Repubblica Popolare vuole mostrare un volto più umano e conciliante: anche il tour della nazionale di bocce serve a questo. Se a guidarla è Yuan Yang, segretaria generale della Federazione sportiva cinese (il Coni di là), non è un caso: la scelta è funzionale a dimostrare il nuovo spazio che le donne hanno in Cina.
La visita si chiude il 4 dicembre con un meeting con rappresentanti delle associazioni bocciofile di San Marino, Svizzera e Bulgaria, in località Capo Sivizzano di Salso. I cinesi ringraziano, salutano con un inchino e tornano a casa.