3.12.1348. Il castello di Santa Croce
3 dicembre 1348 – Il nuovo castello eretto a difesa della porta di Santa Croce è pronto. Un drappello di soldati, guidati da un tal Michele Borrone da Vercelli, prende alloggio all’interno delle torri della fortificazione. La rocchetta è circondata da un fossato da poco scavato, da scavalcare con ponti levatoi sia dal lato urbano che verso l’esterno.
La struttura militare è stata ordinata da Luchino Visconti. Il nuovo signore di Parma, che dopo aver trasformato la piazza della città in fortino, vuole un saldo controllo anche dei principali accessi: Santa Croce è l’ingresso a Co’ di Ponte, cioè all’Oltretorrente. Nel 1350, Luchino ordina di innalzare un simile castello anche a porta Nuova (barriera Farini), ingresso della Parma vecchia, che sarà però davvero eretta solo nel 1363 da suo nipote Bernabò Visconti.
Da quasi un secolo e mezzo, Parma è circondata da un cerchio di mura. In epoca comunale, le mura sono state infatti estese anche all’abitato di là dall’acqua. Non sono gli spessi bastioni che verranno nel XVI secolo, ma un muro vero e proprio, sottile, ma sufficiente a tener fuori potenziali nemici armati solo di spade e bastoni.
Le porte che interrompono le mura sono di legno: il punto debole. Per questo i nuovi padroni venuti da Milano, i Visconti, si impegnano per rinforzarle, adeguando Parma ad una nuova epoca segnata dalle guerre delle compagnie di ventura.