Cultura & Società,  Epoca Moderna

28.6.1596. Il rifugio delle mendicanti di Lucia Fanti

28 giugno 1596 – Lucia Fanti, parmigiana originaria dell’Appennino, devolve una cospicua somma per aprire una casa in cui offrire ospitalità alle povere ragazze che vivono di elemosine. La sua iniziativa trova subito altri appoggi, compreso quello del marito di Lucia, il giurista Ottavio Zoboli.

Curiosamente, Lucia viene da Nigrizzano di Neviano e proprio da Neviano era anche il fondatore di un altro luogo di accoglienza dei più duraturi in città, l’ospedale Ugolino.

Lucia ed Ottavio abitano nella vicinia di San Giovanni, ma la casa per le mendicanti è in borgo Regale, sotto la parrocchia di Santa Maria Maddalena. Dopo la morte di Lucia, l’edificio viene donato al nuovo ospizio, forse dall’anziano marito vedovo: il Conservatorio delle mendicanti non cambierà più sede per secoli. A volte aperto anche ai maschi, a volte a persone di ogni età, quella struttura in borgo Regale ha ospitato bambine e ragazze fino al 1963, con una sola interruzione fra il 1923 e il 1945. Un rifugio per migliaia di persone nel corso di quasi 400 anni.

La Parma dell’Epoca moderna conosce molti abitanti indigenti e davanti ad ogni chiesa si incontrano sempre mani tese che chiedono un obolo. Lucia Fanti non si accontenta di acconsentire al dono di una moneta, ma si attiva per dare assistenza in forma continuata a quelle poverelle.

L’iniziativa piace molto anche al duca Ranuccio, che non vorrebbe tante femmine per strada, evidentemente destinate prima o poi alla prostituzione. Così il duca approva il progetto e perora altri appoggi, creando una sorta di comitato di gestione partecipato dai maggiori organismi civici.

Il Conservatorio inizialmente è aperto solo alle ragazze indigenti. Poi si allarga a tutti i mendicanti senza distinzione di sesso e di età, e diventa Pia casa dei mendicanti. Nel Settecento, riprende ad occuparsi esclusivamente di minori, ragazze e ragazzi, che nel 1718 erano 130. Dal 1750 si torna alle origini e l’accesso viene riservato alle sole fanciulle. Nel 1878 la casa fondata da Lucia Fanti è l’orfanotrofio femminile della città, attivo fino al 1923.

Qui la storia di questo spazio – che deve aver visto infinita miseria –, per qualche anno cambia: invece che le giovani, dal 1923 al 1945 ospita reduci della Grande Guerra, per iniziativa del padre benedettino Paolino Beltrame Quattrocchi. Ma nell’autunno 1945 torna una casa per le ragazze, poiché sede degli Istituti raggruppati femminili di Parma, fino al 1963.

Un buon investimento, quello di Lucia Fanti nel 1596.

Ritratto di Lucia Fanti in Zoboli, dipinto della scuola di Alessandro Mazzola Bedoli, XVI secolo, conservato presso l'Ospedale Maggiore di Parma
Ritratto di Lucia Fanti in Zoboli, dipinto della scuola di Alessandro Mazzola Bedoli, XVI secolo, conservato presso l’Ospedale Maggiore di Parma
Madonna della Misericordia, affresco di Pier Antonio Bernabei, inizio XVII secolo, in origine presso la Pia Casa dei Mendicanti, poi strappato nel 1906 e trasportato su tela, Galleria Nazionale di Parma. I due personaggi più a destra sono presumibilmente i coniugi Lucia Fanti ed Ottavio Zoboli
Madonna della Misericordia, affresco di Pier Antonio Bernabei, inizio XVII secolo, in origine presso la Pia Casa dei Mendicanti, poi strappato nel 1906 e trasportato su tela, Galleria Nazionale di Parma. I due personaggi più a destra sono presumibilmente i coniugi Lucia Fanti ed Ottavio Zoboli

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