
28.2.1964. Standa, il primo grande magazzino, che la città non vuole
28 febbraio 1964 – Il Consiglio di Stato apre il procedimento chiesto dall’Associazione provinciale consumatori di Parma teso a bloccare la licenza commerciale al gruppo Standa, che vuole aprire il primo grande magazzino della città.
A inizio anno, il prefetto ha concesso a Standa i permessi per aprire un negozio di generi vari – alimentari e non – in Oltretorrente, su via D’Azeglio. Una novità accolta con preoccupazione e ostilità da parte dei negozianti parmigiani, che temono la concorrenza.
I commercianti convincono il Municipio ad opporsi all’apertura della Standa, ma tutto quello che il sindaco può fare è appellarsi al ministero di Industria e commercio, il quale non ci pensa proprio a cambiare la decisione del prefetto. Da qui il ricorso al Consiglio di Stato da parte dell’associazione di consumatori.
Proprio alla vigilia dell’udienza, al Regio si svolge un convegno per spiegare le ragioni dei contestatori. Primo: Parma ha già un’ottima rete di venditori al dettaglio, e l’ingresso di un soggetto di dimensioni imparagonabili a quelle delle singole botteghe, rischia di mandare tutto a quarantotto senza vantaggi per nessuno. Secondo: i gruppi monopolistici come il milanese Standa non garantiscono una vera concorrenza.
Di ricorsi analoghi contro Standa, a metà anni ’60 se ne registrano diversi in più città, tutti per gli stessi motivi, e tutti finiscono alla medesima maniera: vince Standa, che a Parma può aprire il suo grande magazzino verso la fine di settembre 1964.
Pochi mesi dopo Coin farà lo stesso e nel 1966 apre pure Upim.
La Standa di via D’Azeglio chiuderà nel 2009, ceduta al gruppo Billa, poi diventa Vivo e dal 2017 gli stessi locali ospitano bazar di merci importate dalla Cina, prima Emporio Fashion, poi Helen Store.

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Succede il 28 di febbraio:

