Cultura & Società,  Età contemporanea

28.12.1946. La nascita di don Camillo e Peppone

28 dicembre 1946 – Nascono don Camillo e il sindaco Peppone. Nascono già vecchi d’anni, il primo con la tonaca, il secondo capo dei comunisti, e subito così appassionati dalla politica da far campagna elettorale a suon di legnate e pedate.

In questo giorno, sul Candido, il giornale di cui è condirettore Giovannino Guareschi, viene pubblicato il primo racconto con protagonista la miglior coppia di personaggio nati dalla fantasia dello scrittore di Fontanelle: Peccato confessato.

Don Camillo era uno di quei tipi che non hanno peli sulla lingua“, inizia la novella di esordio. Quando don Camillo si prende una randellata sulla schiena per aver ordinato ai parrocchiani di non votare a sinistra, ne va a parlare col crocifisso: “Una pestatina ti sta bene, così impari a fare della politica in casa mia“, lo rimprovera Gesù, consigliandogli anche di curare la botta con un rimedio antico, stendere sulla pelle un po’ d’olio sbattuto nell’acqua. Ma quando Peppone, il randellatore, va a confessare il misfatto (“È da molto tempo che non ti confessi?”. “Dal 1918”, 28 anni fa, la scena è dunque ambientata proprio nel 1946), assieme ad una ventina di Pater e Ave di penitenza, il pretone gli assesta un calcione sul di dietro: “È dieci minuti che l’aspettavo”, disse Peppone, “Adesso mi sento meglio”, e “Gesù non disse niente. Ma si vedeva che era contento anche lui”.

Anni dopo, Guareschi ha raccontato in che modo è nata la fortunatissima saga del Mondo piccolo.

È il 23 dicembre. Occorre mandare in stampa l’edizione del Candido, ma l’ultima pagina è ancora bianca. Allora prende un articolo che stava per spedire all’Oggi e lo usa per coprire il buco, ordinando al proto di comporlo con un carattere bello grande. Quello è il primo racconto con don Camillo, Peppone, il crocifisso parlante.

Fosse finito sull’Oggi – dirà Guareschi – nessuno lo avrebbe degnato. Invece sul Candido, in posizione di rilievo, riscuote un grande successo, suscita tante lettere. E lo scrittore è spronato a dar ancora voce ai suoi nuovi personaggi, a far loro vivere altre situazioni. Tante, perché don Camillo, con la sua nemesi Peppone, saranno protagonisti di altri 345 racconti, pubblicati quasi tutti sul Candido, prima di essere raccolti in libri e poi trasposti in film.

Don Camillo e Peppone in un disegno di Giovannino Guareschi

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