Cultura & Società,  Età contemporanea

28.12.1910. Abbasso i cappelli da signora!

28 dicembre 1910 – Il prefetto Faustino Aphel ha approvato un regolamento che vieta a tutti di tenere la testa coperta nei teatri, nei cinema, al circo e in ogni altro locale di spettacolo. La norma interessa soprattutto signore e signorine.

La moda della Belle Époque impone alle donne di indossare copricapi con falde sempre più ampie e piume che paiono cimieri d’elmo. I modelli – originali o imitati – vengono dalla Francia: i cappelli napoleon, lampion, gardes française, arlequin delle stiliste Alphonsine Giorgiette, Esther Mayer, Caroline Reboux, hanno dimensioni memorabili.

Chi si trova ad assistere ad uno spettacolo alle spalle di chi porta cose simili sulla testa, ha la serata rovinata… Durante gli spettacoli, chi siede nelle file oltre la terza ormai non vede più nulla, se non i monumentali colorati copricapo delle signore.

Per non parlare degli spilli da cappello, che sporgono da ogni lato e in giro per il mondo hanno ferito non pochi accompagnatori di dame eleganti e trandy.

E allora, un po’ per praticità, un po’ per diffondere la frugalità, sono partite campagne contro gli eccessi di queste torri di stoffa. Il nuovo regolamento annunciato dal prefetto questo 28 dicembre 1910, entrerà in vigore dal primo gennaio 1911.

Inizialmente, la novità verrà rispettata, ma bastano pochi mesi per trovare le prime che vorrebbero sgarrare, nonostante le proteste degli altri spettatori. Così, ad alcune rappresentazioni vengono mandate guardie in borghese a vigilare.

Il 13 marzo 1911, il regolamento contro i copricapi farà la prima vittima: al Teatro Reinach, una signora sarà multata perché non vuole levarsi il cappello dal capo.

Va in scena l’operetta Sogno d’un valzer di Oscar Straus, portata a Parma dalla compagnia Anita Jolanda, col tenore Fortunato De Angeli.

Ed eccole, lì nelle prime file, alcune donne che hanno “dimenticato” di scoprire il capo. Le guardie si avvicinano e le invitano a portare i cappelli al guardaroba, o al peggio tenerlo sulle ginocchia. Tutte acconsentono tranne una, che ritiene prioritario su tutto lo sfoggio del suo nuovo modello. Preferisce una contravvenzione al doverselo togliere. Inviperita per l’apprezzamento espresso da molti dei presenti per l’operato della guardia, la donna resta col cappello fino a fine opera, indifferente al disagio di chi le siede dietro.

Cappelli per signora dei primi anni del Novecento
Cappelli per signora dei primi anni del Novecento

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Succede il 28 di dicembre:

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