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28.11.1844. In segreto, Carlo svende le terre che ancora non ha

28 novembre 1844 – Don Carlo di Borbone e Francesco IV d’Este sottoscrivono un accordo segreto, il Trattato di Firenze, per scambiare Guastalla e tutti i territori oltre l’Enza con alcuni comuni della Lunigiana. Lo scambio diverrà effettivo quando Carlo succederà a Maria Luigia sul trono di Parma.

Quando nella fine dell’anno 1847, subito dopo la morte di S. M. Maria Luigia, quel Trattato, rimasto sino allora occulto, venne a pubblica conoscenza, l’afflizione degli abitanti di Parma per siffatto cambio sommamente dannoso allo Stato fu universale”.

A riferirlo è Antonio Lombardini, presidente della Camera dei conti del Ducato di Parma, che da ottimo matematico qual è, calcola subito l’ammontare del danno subito da Parma in seguito allo scambio.

L’enorme disapprovazione di valore tra ciò che il Duca Don Carlo avea dato e ciò che avea ricevuto fece nascere in tutti la persuasione che la smisurata differenza fosse stata attenuata da una somma di più milioni in contanti. Ma si conobbe poi per modo non dubbio che nulla, veramente nulla, il Principe avea conseguito in compenso”.

La fertilità dei terreni in Appennino è un quinto di quelli della Bassa. Le contribuzioni versate allo Stato dalla Lunigiana – per quanto più estesa – è di 5-6 volte minore di quelle di Guastalla. Questa è ricca di beni pubblici, quella povera. “Laonde, per le cause congiunte, Parma ha cambiato 35 contro 1, permutando l’entrata anna netta di settecento con quella di venti”.

Secondo Lombardini, lo scambio favorirà anche il contrabbando, perché i prezzi di Parma sono assai maggiori di quelli cui sono abituati oltre la Cisa.

Lombardini scrive tutto questo, corredato di molte cifre, per convincere il nuovo duca don Carlo III, appena succeduto al padre che aveva accettato il Trattato di Firenze, a chiedere di annullare il Trattato di Firenze. “Appare per modo così evidente quanto sia stato enormemente lesivo quel contratto di permuta che niun Tribunale, niun Giudice, niun Arbitro esitar potrebbe un istante a pronunciare la rescissione immediata a termini del diritto civile; anzi conoscendolo fatto per errore, a dichiararne la nullità”.

Ma le sue parole non vengono ascoltate. Interessi politici mai chiari prevalgono. E Parma subisce il colpo.

Carlo II di Borbone e Francesco IV d'Este (fotomontaggio da Carlo Ludovico di Borbone duca di Lucca, 1824 ca., Museo Nazionale di Palazzo Mansi e Francesco IV di Modena, di Adeodato Malatesta, 1831, Museo Civico di Modena).
Carlo II di Borbone e Francesco IV d’Este (fotomontaggio da Carlo Ludovico di Borbone duca di Lucca, 1824 ca., Museo Nazionale di Palazzo Mansi e Francesco IV di Modena, di Adeodato Malatesta, 1831, Museo Civico di Modena).

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