27.6.1942. Piazza Garibaldi trasformata in aia
27 giugno 1942 – Piazza Garibaldi è diventata un’aia di campagna. Carri e carretti trasportano nell’angolo di San Pietro covoni di spighe. Una mietitrebbia ingoia fusti ed ariste e sputa i semi di grano da portare al mulino.
Nell’Italia dell’autarchia, ogni area verde di Parma è trasformata in orto di guerra. Diverse aiuole e giardini sono seminati a cereali e oggi si raccoglie. Le autorità sostengono che dall’area urbana vengono cento quintali di grano.
Ma c’è anche altro, oggi in piazza. Ci sono i gerarchi, c’è il federale, c’è un ritratto del duce che incombe da un balcone, bandiere e scritte in maiuscoli caratteri cubitali: “Combattiamo per il pane non per l’oro”; “Vincere”; “Viva il re! Viva il duce! Viva l’esercito!”. A gettare il biondo raccolto nella tramoggia non sono persone qualunque, ma fratelli di soldati caduti e soldati catturati.
La cerimonia che celebra l’autarchia agricola è uno spettacolo di propaganda, che cerca di tenere uniti i parmigiani, di far sentire loro propria la guerra che ancora resta lontana.
Simili rappresentazioni si ripetono identiche nelle piazze di altri centri del parmense.
Questi spettacoli non ci mancano affatto. Ma giardini e aiuole che biondeggiano di grano come in un vecchio spot del Mulino Bianco, li avremmo visti volentieri.