27.4.1711. L’anacronistica guerra delle pioppe
27 aprile 1711 – Francesco Farnese, duca di Parma, ordina al suo esercito di muoversi alla conquista di un’ansa del fiume Po popolata solo da zanzare, rane e qualche uccello. È la singolare Guerra delle pioppe.
Quest’ansa, fra il fiume Enza e Brescello, da anni era contesa fra il Ducato di Parma e quello di Modena. Ad un certo punto, il Farnese vi invia alcuni contadini per piantare un pioppeto. La cosa non piace al cardinale Rinaldo d’Este, signore di Modena, che una notte manda duecento soldati a sradicare gli alberi dei parmigiani. Mai si sarebbe aspettato una reazione tanto energica.
Il duca Francesco nomina “generalissimo” il comandante della Guardia Irlandese, un reparto scelto al suo servizio dal 1702, e lo mette a capo di tutto l’esercito. Quindicimila uomini armati marciano verso la famigerata ansa. Sui confini orientali del Ducato, le guardie di frontiere sono messe in allerta e mostrano i cannoni pronti a reagire ad ogni mossa modenese.
I duecento di Rinaldo d’Este, che con i tronchi dei pioppi divelti hanno costruito un fortino, quando si vedono arrivare addosso l’intero esercito parmigiano, sparano poche scariche di archibugio da buona distanza e lasciano il terreno. Lo racconta in presa diretta un anonimo cronista coevo:
“Finalmente, dopo breve e furioso contrasto con la forza de’ Parmigiani, investiti e superati li loro trinceramenti, entrarono con facilità nel fortino. Vedendosi sorpresi e vinti, i Modenesi si diedero tostamente alla fuga con vergognoso abbandono del posto e sarebbero stati inseguiti dalla forza dei parmigiani, se comando espresso non li avesse trattenuti. Restando alquanto prigionieri vennero condotti in Castello a Parma”.
La guerra è già finita. Si muove la diplomazia e in breve tempo fra le parti torna la pace, ripristinando la situazione ante quem: l’ansa resta territorio di nessuno.
Quel triangolo di terra aveva la sua importanza: da lì passavano contrabbandieri di tabacco e di sale. Da lì passavano contadini per far macinare il grano nello Stato estero e sottrarsi alle tasse del proprio duca. Controllare l’ansa, significava consentire tali traffici solo nella direzione conveniente per sé. Ma quali che siano i motivi della mobilitazione generale del 1711, anche ai contemporanei la Guerra delle pioppe parve un evento fuori dal tempo. Erano secoli che fra piccoli Stati italici non si combatteva a viso aperto per il possesso di pochi ettari di territorio, senza che dietro non vi fossero gli interessi di qualche grande potenza. E non si ripeté mai più.