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26.3.1975. La misteriosa morte del dottor Setti a Buenos Aires

26 marzo 1975 – In una strada non lontana dall’ospedale Fiorito di Avellaneda a Buenos Aires, viene soccorso un uomo ferito, in stato confusionale e senza documenti. I medici lo ricoverano, ma dopo due settimane l’uomo muore. Chi è?

Il 23 marzo 1975, all’aeroporto Ezeiza di Buenos Aires era atterrato Giancarlo Setti, docente di Chirurgia dell’Università di Parma. È venuto in Argentina per partecipare a due congressi medici. Ma una volta messo piede a terra, di lui si perdono le tracce. I bagagli restano abbandonati in aeroporto e la stanza d’albergo prenotata vuota.

È lui l’uomo soccorso in strada in questo 26 marzo. Ma perché abbia lasciato le valige al drop-off dell’aeroporto, come abbia coperto i 30 chilometri da questo all’ospedale, chi lo ha ridotto in quello stato, nessuno lo saprà mai.

Sono le autorità aeroportuali ad avvisare la famiglia a Parma. Si muove il consolato e il fratello del chirurgo arriva pure lui a Buenos Aires per fare ricerche. Lo ritroverà solo il 20 aprile nella camera mortuaria dell’ospedale, quasi un mese dopo la scomparsa.

Durante queste quattro settimane di buio, si pensa a tutto.

Nato a Parma nel 1933, Giancarlo Setti si laurea in Medicina nella sua città nel 1959 e diventa docente di Anatomia nel 1965. Una brillante e rapida carriera, che si scontra con una diatriba mai chiarita. Nel 1968, il parmigiano accetta di andare ad insegnare all’Università di Monrovia, in Liberia, appena fondata con fondi italiani e vaticani. Ma pochi mesi dopo, denuncia l’assoluta carenza di mezzi di quella Università, con accuse verso colleghi italiani che ne gesticono i finanziamenti. Nella disputa, Setti trova l’appoggio delle autorità liberiane: fin il presidente William Tubman gli telegrafa per garantirgli aiuto, ma purtroppo Tubman morirà pochi mesi dopo. Setti, però, trova anche la fiera opposizione di altri medici italiani, che respingono le accuse e impediscono, nel 1971, che abbia una cattedra a Torino. Dall’Africa, il parmigiano riporta anche malattie di cui non si libererà mai del tutto.

Dunque, potrebbe quello scontro internazionale avere a che fare con la misteriosa scomparsa di questo marzo 1975?

La vicenda arriva anche in Parlamento, con un’interrogazione presentata da Gennaro Alfano del Msi. Il sottosegretario Luigi Granelli non può che riportare quanto riferito dalle autorità argentine: la morte di Setti è ascritta ad una banale aggressione di rapinatori. Per imponderabili ragioni, il medico avrebbe deciso di andarsene a piedi dall’aeroporto, rinunciando ad affittare un’auto, e cammin facendo avrebbe incontrato dei banditi. Perché ha abbandonato i bagagli? Perché si sarebbe avviato in una camminata di chilometri e chilometri nella violenta Buenos Aires del 1975? Perché i sanitari del Fiorito non hanno denunciato il ritrovamento dello sconosciuto? Perché la polizia, informata della scomparsa del chirurgo, solo un mese dopo portano il fratello all’ospedale? Se la ricostruzione ufficiale ha tante falle, cosa può essere accaduto realmente?

Si intuirà facilmente che queste domande restano senza risposte.

Giancarlo Setti
Giancarlo Setti

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Succede il 26 di marzo:

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