
26.2.1922. Raineri, l’uomo della seconda rivoluzione agricola
26 febbraio 1922 – Termina l’ultimo incarico di governo di Giovanni Raineri, uno dei protagonisti della seconda rivoluzione agricola.
Nato a Fidenza nel 1858, Raineri dedica l’intera vita allo sviluppo del settore primario, operando per introdurre macchinari, concimi, tecniche e coltivazioni nuove attraverso l’istituzione di consorzi e cooperative. Dotato di spiccata forza morale, è capace di unire le persone persuadendole ad impegnarsi per obiettivi di interesse comune prima che per gli interessi individuali. Opera prima nelle pianure fra Parma e Piacenza, poi a livello nazionale ricoprendo diversi incarichi di governo.
Fra i fondatori di Federconsorzi e dell’Associazione delle banche popolari, promotore delle banche rurali, quando nel 1905 si candida deputato nel collegio di Parma e Piacenza ottiene un immediato trasversale successo. Solo l’avvento del fascismo metterà fine alla sua paziente e competente azione di trasformazione delle campagne.
Nel 1910, il primo ministro Luigi Luzzatti lo sceglie come ministro dell’Agricoltura. Nel 1916, l’Italia affamata per la crisi della guerra si rivolge a lui per gestire la produzione agricola e garantire cibo a sufficienza per i soldati e per la popolazione civile. E nel dopoguerra sempre al parmense Giovanni Raineri viene affidato il compito di rimettere in sesto le campagne devastate nelle regioni che avevano occupato gli austriaci, col titolo di ministro delle Terre liberate, occasione sfruttata per portare anche in Veneto e Friuli quelle novità sperimentate e ormai affermate in Emilia.
Questo 26 febbraio 1922 è il suo ultimo giorno di lavoro. il gabinetto del primo governo Bonomi (di cui fa parte un altro parmigiano, Giuseppe Micheli) si è dimesso. Di lì a otto mesi a Palazzo Chigi andrà Mussolini e il nostro con questi fascisti non vuole avere nulla a che fare. Anche se il re nel 1924 lo nominerà senatore a vita, Raineri preferisce ritirarsi del tutto dalla vita pubblica. Morirà nel 1944.

–
——————————
Succede il 26 di febbraio:

