Cronaca,  Medioevo,  Politica

25.12.1037. Parma brucia!

25 dicembre 1037 – Parma brucia, incendiata dai soldati dell’imperatore Corrado II, mentre i cittadini si battono con le spade.

Corrado è sceso in Italia per sedare una rivolta di feudatari e ora, trovato un accordo, vuole arrivare in Campania per contrastare l’espansione dei Normanni. Prima di risalire la val Taro, si accampa a Parma, che considera città amica. L’imperatore è ospite nel palazzo del Vescovado.

Ma proprio il giorno di Natale scoppia una rivolta contro le soldatesche tedesche. I parmigiani chiudono le porte per tener fuori il grosso delle truppe. Nel tumulto viene ucciso lo scalco di Corrado II (il suo cameriere, il suo gentiluomo da camera), che si chiama Corrado lui pure.

L’imperatore ordina di dar fuoco alle case, non solo e non tanto come rappresaglia, ma perché il fumo metta in allarme i suoi uomini. Arrivano anche truppe di rinforzo da Canossa. Le difese cedono ed i cittadini vengono caricati e abbattuti, quando molte case sono già cenere.

Nei giorni successivi, Corrado II ordina anche di abbattere le mura. Perché i parmigiani si sono rivoltati? Forse è il primo segnale di una volontà di autonomia che porterà alla nascita di un libero comune.

Corrado II di Svevia (al centro), con Leopoldo IV di Baviera (a sinistra) e Adamaro I di Kuenring, miniatura del XIV sec.
Corrado II di Svevia (al centro), con Leopoldo IV di Baviera (a sinistra) e Adamaro I di Kuenring,
miniatura del XIV sec.

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