24.8.833. Il più antico documento parmense
24 agosto 833 – Un notaio verga il più antico documento in cui si cita Parma giunto in originale fino ad oggi.
Quell’atto in pergamena parla della chiesa di San Quintino, una delle più antiche di Parma, costruita da una famiglia longobarda, i Bergonzi. In origine è un oratorio eretto accanto ad un mulino che sfrutta l’acqua del canale Maggiore, in un gruppetto di case alla periferia della città. Nel’833, un certo Suniperto dona la parte del tempio di sua proprietà all’arcidiacono della Cattedrale Eriberto. San Quintino è detta “basilica” e si trova “foris muro”.
Nel XII secolo, accanto alla chiesa sorge un monastero femminile. Le monache benedettine ricostruiscono una prima volta il tempio nel Duecento e una seconda a fine Quattrocento, sempre ingrandendolo.
La chiesa di San Quintino sarà riedificata un’ultima volta nel 1560 su progetto dell’architetto Giovanni Battista Fornovo, pare per celebrare la vittoria della Spagna sulla Francia il 10 agosto 1557 proprio a San Quintino nelle Fiandre, battaglia che chiude le guerre d’Italia del XVI secolo.
Il monastero, già depredato e trasformato in caserma al tempo di Ottobuono Terzi, ospiterà le monache fino al 1810, quando viene soppresso da Napoleone.