Cronaca,  Età contemporanea

24.8.1917. I bambini coraggiosi

24 agosto 1917 – Due disgrazie a distanza di poche ore e due piccoli eroi che trasformano in festa le sfiorate tragedie.

Poco fuori Parma, nelle campagne attorno a via Navetta, c’è un pozzo profondo sette metri, con tre metri d’acqua. Una bambina si avvicina, forse gioca, forse vuole prendere il secchio, e cade nel pozzo. Il suo grido attira tutta la gente che sta intorno. Nessuno sa che fare. Solo un ragazzino di 15 anni, Luigi Fontana, senza troppe parole si tuffa e salva la piccola prima che anneghi. La tiene a galla finché altri non calano delle corde con le quali risale portando anche la bambina.

Nello stesso giorno, su uno spiaggione del torrente Parma, tornato a scorrere dopo le prime piogge di fine estate, c’è una bambina che fa il bagno. Si chiama Fedora Mantelli. Cerca i punti più fondi per nuotare meglio. Improvvisamente, passa sopra un gorgo e il fiume la trascina in basso, due metri sotto. A riva c’è un altro bambino, Giovanni Manfredi, di 10 anni. Vedendo l’amica che annaspa e va sotto e non risale, decide di buttarsi a sua volta. Fedora si avvinghia alle sue gambe e lui riesce a riguadagnare la riva.

In questo anno in cui la vita pare valer così poco, con la gran parte degli uomini a morire a decine di migliaia a battaglia sulle montagne, i gesti dei due piccoli eroi suscitano grande ammirazione. Un anno dopo, il loro coraggio è premiato con due medaglie d’argento.

Una terza medaglia va ad un muratore di San Secondo, il cinquantunenne Carlo Mangora, che ha lui pure salvato un’altra bambina caduta in un pozzo, il 6 luglio 1917, la piccola Laurina Gherardi, di cinque anni, calandosi da solo con la corda del secchio fino ad otto metri di profondità.

Bambino che cade in un pozzo rappresentato in un ex voto degli anni Trenta
Bambino che cade in un pozzo rappresentato in un ex voto degli anni Trenta

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