Economia,  Epoca Moderna

24.6.1583. La grande fabbrica delle maioliche

24 giugno 1583 – Il maggiordomo del duca Ottavio Farnese sigla un accordo col ceramista Battista Cerullo di Genova per avviare una fabbrica di maioliche a Parma. Il ceramista si impegna a restare per almeno quattro mesi nel Ducato, a fabbricare “quadretti dipinti” in ceramica, che nel XVI secolo si usano per decorare le case. Così gli artigiani parmigiani e piacentini possono apprendere le tecniche già in uso in Liguria. Cerullo resterà ben più di quattro mesi, rinnovando i suoi contratti di consulenza per almeno tre anni di seguito. È così che nasce la prima produzione ceramica parmigiana, fatta non solo di mattonelle ma anche di vasi e piatti.

La terra migliore per quest’arte viene trovata a Traversetolo, tanto buona che nel 1717 il duca Francesco Farnese fa costruire accanto a porta Santa Croce un mulino dedicato appositamente alla lavorazione dell’argilla. Vorrebbe avviare una vera fabbrica, ma l’iniziativa non decolla e presto il mulino diventa frantoio che produce olio da ardere.

La produzione di ceramica è però cosa importante, così altri riprovano ad ampliare la filiera. Sono erette quattro fornaci, tutte in Oltretorrente, delle quali una accanto al Parco Ducale su strada Farnese, dove in principio si cuociono vasi da giardino e boccali. Finalmente, nel 1753 apre la Real fabbrica della maiolica e vetri, che sfrutta proprio questa fornace. Stavolta, per il suo avviamento Parma trova aiuto in Francia, a Lione, da dove viene l’esperto Jean Roche.

Sei anni dopo, il catalogo della fabbrica conta già 46 diversi pezzi in produzione, fra piatti, tazze, boccali, fruttiere, zuccheriere e pure sputacchiere, alcuni fatti a stampo, la maggior parte al tornio. A Parma si fa solo ceramica bianca, solitamente decorata con fiori multicolori. Alla bisogna, la fabbrica è in grado di sfornare anche oggetti artistici: statue, stufe e stemmi, come quello del duca regnante che viene sempre esposto sull’ingresso dell’edificio. Poco più avanti si aggiungerà anche la produzione del vetro.

Sempre gestita da privati attraverso concessioni pluriennali, la fabbrica viene venduta dal Governo di Parma al tempo di Napoleone. Cambiando proprietario più volte, la manifattura nel 1854 arriva alla famiglia Bormioli, che abbandona la ceramica, ma il cui nome ancor oggi rappresenta l’industria vetraria nel parmense.

Bacile e versatoio in maiolica prodotti dalla Real Fabbrica di Maiolica e di Vetri di Parma nel 1779, Sala del Trionfo, Galleria Nazionale di Parma, Palazzo della Pilotta
Bacile e versatoio in maiolica prodotti dalla Real Fabbrica di Maiolica e di Vetri di Parma nel 1779, Sala del Trionfo, Galleria Nazionale di Parma, Palazzo della Pilotta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.