Cultura & Società,  Età contemporanea

24.5.1944. Celestina Bottego: donne in missione

24 maggio 1944 – Celestina Bottego accetta di mettersi a capo del primo nucleo femminile di missionarie Saveriane. L’incarico le era stato proposto nell’estate dell’anno precedente, ma aveva rifiutato, non sentendosi all’altezza e temendo di perdere la sua normale quotidianità. Poi riceve una cartolina con il crocifisso di Velasquez del Prado e la scritta “Tutto” e – nell’incerto contesto di questo 1944 – all’età di 49 anni decide di mettersi in gioco.

Nipote dell’esploratore Vittorio Bottego, nata nel 1895 negli Stati Uniti, dove il padre Giambattista era emigrato per cercare l’oro, Celestina torna a Parma quando ha 15 anni, studia all’Università di Pisa e diventa docente di inglese.

Nel 1944 cambia tutto. Nelle vesti di missionaria, torna prima negli Stati Uniti nel 1954 (due suore dirette a questa missione moriranno nella tragedia del transatlantico Andrea Doria nel 1956), poi va in Brasile nel 1957, quindi in Giappone nel 1959, infine in Congo nel 1960.

Nel 1943, le donne che aderirono al progetto di istituzione di un nuovo ramo missionario a Parma sono quattro. Oggi, le Saveriane (Società Missionaria di Maria) sono circa 250, attive in nove diversi Paesi del mondo. La casa madre è l’antica villa dei Bottego a Parma, in via Omero, che Celestina donò alla congregazione.

Il 31 ottobre 2013, papa Francesco ha dichiarato madre Celestina Bottego venerabile.

Celestina Bottego

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