Cultura & Società,  Età contemporanea

24.12.1904. Lo scandaloso liberty

24 dicembre 1904 – Il collegio dell’Accademia di belle arti invia una formale protesta alle autorità cittadine, ree di aver dato licenza per un edificio in uno stile nuovo, venuto da Oltralpe, il liberty. Il progetto è del giovane architetto Alfredo Provinciali, che ha studiato al Politecnico di Torino e subisce l’influenza di questo nuovo gusto estetico così floreale. Quel che è peggio, è che la costruzione sorgerà proprio accanto alla medievale Rocchetta, un connubio di stili davvero inaccettabile!

Il palazzo è stato commissionato da Luigi Bormioli, al quale le proteste dell’Accademia fanno un baffo. Sorge là dove c’era la Fabbrica ducale delle maioliche, poi vetreria Bormioli. E così nel corso del 1905 a Parma sorge il primo edificio liberty, stile che nel giro di breve prenderà il sopravvento.

Il nuovo gusto convince e di proteste non se ne sentono più. Il liberty segna tutta l’architettura cittadina nel primo quarto del Novecento, con circa un centinaio di progetti realizzati e ancora presenti.

A Parma, prima ancora che nell’architettura, l’Art nouveau si è fatta conoscere all’interno delle case con mobili e oggetti d’arredamento di importazione, che diventano la moda di grido.

In contemporanea, sempre nel 1905 viene ultimato anche l’edificio delle Poste, realizzato all’interno di un palazzo già esistente, un teatro. La casa Bormioli di via Farnese e le Poste restano due dei più riusciti liberty a Parma.

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