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24.1.1949. In difesa dei platani della Pilotta

24 gennaio 1949 – Un variegato gruppo di cittadini e associazioni – benemeriti – diffondono una petizione per salvare i platani monumentali di via Garibaldi, che i progetti di trasformazione urbanistica del Dopoguerra minacciano di taglio.

Anche se tradizionalmente il più grande di loro viene detto “il platano di Maria Luigia“, probabilmente i più vecchi alberi del prato accanto alla Pilotta risalgono all’orto piantato dai domenicani nel loro perduto convento. Altri ne mise a dimora l’architetto Petitot nel 1766, risistemando in forme monumentali questo punto centrale della città, all’epoca chiamato proprio “piazza dei Platani”; nel 1841, di platani se ne contavano 65, allungati lungo strada San Barnaba (via Garibaldi).

Nel corso del tempo, di questi alberi Parma ne ha persi tanti, per la costruzione di edifici come il Teatro Reinach o monumenti come la fontana del Trianon, prima che fosse spostata nel Parco Ducale; altri muoiono con le bombe inglesi.

Gli ultimi rimasti vanno difesi ad ogni costo, afferma la petizione diffusa in questo 24 gennaio 1949. Fra i firmatari ci sono l’Accademia parmense di belle arti, l’istituto Paolo Toschi, la Deputazione di storia patria, l’Ordine degli ingegneri e quello degli architetti, il sindacato degli artisti, l’ente provinciale per il turismo, la commissione per le bellezze naturali e cinque professionisti che fanno parte della commissione che sta preparando un nuovo piano regolatore.

Ci battiamo contro gli smaniosi di novità, contro gli ignari, contro gli immemori, i materialisti, i miopi“, dichiarano tutti questi benemeriti.

E i platani di salvano, almeno per un po’. Nel 1949, non verrà autorizzato il taglio di nessun platano della Pilotta. Nei decenni successivi, invece, non per piani distruttivi ma per incuria, molti sono fatti morire: qualcuno a causa dei danni causati da potature dissennate negli anni ’80, altri per l’impermeabilizzazione del suolo nel lungo periodo in cui tutta quest’area serviva come parcheggio. La trascuratezza farà ciò che viene impedito agli urbanisti.

Solo in tempi più recenti, per i pochi superstiti, torna l’attenzione espressa nel 1949, con interventi per restituire un po’ di salute agli alberi rimasti, ma non si può mai abbassare la guardia. Così come ci vorrebbero ancora altre petizioni per salvare altri alberi che da qualche anno, alla chetichella, vengono fatti scomparire un po’ su tutti i viali.

I platani della Pilotta sono certamente gli esseri viventi che da più tempo vivono a Parma. Molti altri alberi li seguono. Solo molto dopo siamo nati noi che leggiamo queste righe.

Platano in piazzale della Pace a Parma
Platano in piazzale della Pace a Parma
Platani in piazzale della Pace a Parma
Platani in piazzale della Pace a Parma
Platani in piazzale della Pace a Parma
Platani in piazzale della Pace a Parma

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Succede il 24 di gennaio:

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