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23.8.1488. Safari di Ludovico il Moro a Fontanellato

23 agosto 1488 – Ludovico il Moro lascia Parma ricco di prede. Il personaggio è noto come duca di Milano, ma è stato signore anche di diversi altri centri, fra i quali Parma. Nel 1488 è all’apice della sua potenza: reggente di Milano, ha sconfitto i veneziani, che hanno rinunciato ad espandersi in pianura Padana e preso anche Genova. Parma è il confine di sud est della sua signoria. Ora si può godere un po’ di riposo.

Una delle passioni del Moro è la caccia. Nel parmense è venuto proprio per la “uccellagione”. Nelle terre attorno a Fontanellato cattura fagiani e pernici. Caccia con gli sparvieri, lanciati sui più deboli ed inoffensivi uccelli selvatici, mentre vari servi battono l’erba con i bastoni per spaventare i volatili e costringerli ad alzarsi in cielo. Per rendergli più facile l’azione, prima del suo arrivo in larghi tratti di campagna vengono abbattuti alberi ed arbusti, così da rendere visibile il campo e togliere nascondigli alle malcapitate prede.

Al safari nel parmense, Ludovico viene accompagnato dal fratello minore Ascanio Maria Sforza, un cardinale, e con oltre 100 fra uccellatori, falconieri e servitù, che alloggiano fra Fontanellato, Soragna, Borgo San Donnino (Fidenza) e Castellina.

Fatto il pieno di selvaggina, Ludovico torna agli affari di Stato, ma non prima di un banchetto al Borgo, dove di certo sono cucinate non poche di quelle prede entrate nei carnieri.

Scena di caccia affrescate nella Sala dell'aurora del castello di Torrechiara, XVI secolo
Scena di caccia affrescate nella Sala dell'aurora del castello di Torrechiara, XVI secolo
Scene di caccia affrescate nella Sala dell’aurora del castello di Torrechiara, XVI secolo

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