Cronaca,  Epoca Moderna

23.7.1636. La scomoda Compagnia dei taglia teste

23 luglio 1636 – Le autorità della città danno vita alla Compagnia dei taglia teste. È gente di montagna e delle campagne, assoldati per dare la caccia a soldati spagnoli che da circa un mese a piccoli gruppi imperversano per il parmense razziando e spaventando la gente.

I “taglia teste” sono circa 120, armati e con licenza di uccidere. Un nome più esplicito non poteva trovarsi. Non c’è giorno che non rientrino fra le mura portando prigionieri spagnoli. “Questi sono quelli che fanno portar rispetto, altrimente pasava male”, scrive sul suo diario Andrea Pugolotti, un soldato della milizia cittadina.

Gli spagnoli sono arrivati a causa di scriteriate azioni del duca Odoardo Farnese, che si era messo in testa di conquistare Milano, città spagnola in questo 1636. Per reazione, gli spagnoli hanno attaccato il Ducato di Parma, guidati dal duca di Modena e Reggio Francesco I d’Este. Odoardo lo credeva un alleato (è il marito di sua sorella Maria!), ma si era sbagliato: parenti serpenti.

Francesco non osa attaccare la città, ma lascia i soldati liberi di depredare le campagne.

È cominciato a scapare li contadini nella città et a portar via tutto ciò che potevano […]. Era un esclame nella città, sì per tanto popolo di creature contadine come anco per tanti bestiami, che non si sapeva dove governar tanta giente et tanti bestiami”.

Non solo contadini e bestie si rifugiano fra le mura di Parma, ma anche le statue delle chiese. Vengono protette in città la Madonna di Fontanellato (ancor oggi oggetto di particolare adorazione), quella di Valera “et assaissime altre”, testimonia sempre il soldato Pugolotti.

La Compagnia del taglia teste opera per diversi mesi. Quel che hanno fatto e come, nessuno lo saprà mai: si dice che in amore e in guerra tutto è permesso.

Gli spagnoli abbandonano il Ducato il 15 gennaio 1637. Ora occorre liberarsi dei mercenari chiamati a difenderlo. In città stavano truppe francesi e modenesi. Per licenziarle, il 5 febbraio il governatore di Parma Ottavio Cerati convoca tutti i soldati fuori porta Santa Croce, con la scusa di fare una parata. Uscito l’ultimo, ordina di serrare la porta: devono andarsene tutti, non c’è più bisogno di loro.

I taglia teste sono gli ultimi a lasciare Parma. Il 16 febbraio del 1637, gli uomini della Compagnia che non sono sudditi del duca Farnese escono dai confini.

Il 25 febbraio, Odoardo e Francesco d’Este firmano la tregua. La ritrovata concordia sarà festeggiata con una riunione di famiglia a metà maggio: “li sudditi piangievano per alegreza”.

Miniatura dalle Chroniques de Jean Froissart del Maestro di Antoine de Bourgogne, 1475 ca., dettaglio
Miniatura dalle Chroniques de Jean Froissart del Maestro di Antoine de Bourgogne, 1475 ca., dettaglio

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