23.5.1915. Città in festa per la guerra all’Austria
23 maggio 1915 – L’Italia dichiara guerra all’Austria e in ogni città il trambusto non potrebbe essere maggiore. Così anche a Parma. Il formale annuncio a Vienna è stato preceduto di un giorno dall’ordine di mobilitazione generale, così già dal pomeriggio del giorno precedente la gente – i più sono entusiasti della decisione – si riversa in strada in attesa di capire cosa fare nel concreto.
Attorno alle 16,00 del 22 maggio, piazza Garibaldi e via Cavour si sono affollate di persone che ripetono la notizia l’un l’altra e presto si aggiungono gli strilloni della Gazzetta, dell’Internazionale, della Giovane Montagna, con edizioni straordinarie.
Passata da poco la mezzanotte, sui muri sono affissi i manifesti con la chiamata alle armi, stampati su carta bianca. I molti giovani coinvolti non sanno cosa aspetta loro e passano la notte a far baldoria nelle osterie e nei caffè, brindando: “Viva la guerra, abbasso il kaiser, abbasso l’Austria”. I primi a doversi presentare, al mattino, sono quelli che hanno svolto il servizio di leva negli alpini, nell’artiglieria di costa e da fortezza e la milizia territoriale. Nei giorni immediatamente successivi toccherà a tutti gli altri.
Altri manifesti, color rosa, riportano l’ordine di requisizione di tutti i quadrupedi ed i veicoli, che nel corso della giornata dovranno essere consegnati presso il Foro Boario a barriera Saffi, assieme a tutti i finimenti, coperte, secchi per la biada posseduti.
Alle 8,00, alunni e studenti si presentano regolarmente a scuola, ma vengono rimandati a casa in anticipo, perché le aule devono essere trasformate in caserme. Le autorità militari decideranno quali istituti resteranno aperti e le lezioni si svolgeranno poche sezioni per volta.
Fra i primissimi provvedimenti per l’economia bellica, presi proprio il 23 maggio, è l’ordine di chiudere per almeno un anno le Terme di Salsomaggiore.
Poi, a sera, l’annuncio più importate: la dichiarazione di guerra. Da qui, per tre anni, tutto sarà dominato dal conflitto.