Età contemporanea,  Politica

23.2.1955. Sindaco denunciato: vende L’Unità

23 febbraio 1955 – I carabinieri denunciano il sindaco di Langhirano Celso Melli. Che cosa ha combinato? Il sindaco vende L’Unità ai suoi concittadini!

Alcuni audaci in tasca L’Unità“, canta Francesco Guccini, e Melli, quando scopre la denuncia, deve sentirsi davvero audace!

A Palazzo Chigi c’è Mario Scelba, che si è tenuto anche il ministero dell’Interno, il governo più di destra della storia italiana, dittatura a parte.

Nel 1955 nasce il Patto di Varsavia e la Guerra Fredda condiziona perfino la vita di paese. Gli USA di Eisenhower e McCharty pretendono dall’Italia una lotta aperta contro il Partito comunista, che si realizza pure in dispetti come la denuncia di Langhirano. L’Unità parla male ogni giorno del Governo Scelba e nella DC è in corso un conflitto interno fra progressisti e nostalgici dello Stato assoluto che rende ammissibile anche il più basso dei colpi.

Di tutto questo fa le spese il povero Melli, che certo, non ha una licenza da edicolante per distribuire il quotidiano del suo partito, ma l’accusa è davvero meschina.

Melli è in buona compagnia, ahiloro. A distanza di pochi giorni, sempre in questo febbraio 1955 il sindaco di Noceto Pietro Furlotti viene perfino arrestato per vilipendio delle istituzioni. E il sindaco di Fornovo Anselmo Tanzi addirittura condannato a 4 mesi per offese al Governo.

Ma l’era Scelba e la caccia alle streghe sono prossimi al tramonto. Il premier “celerino” dovrà dimettersi in luglio. Celso Melli, invece, resterà sindaco di Langhirano fino al 1968. Certamente con L’Unità in tasca fino all’ultimo.

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Succede il 23 di febbraio:

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