23.12.1448. L’arsenale del municipio di Parma
23 dicembre 1448 – Il Comune di Parma paga a Giacomo de Coduri le picche per i fanti, le baliste e le lance per i cavalieri da lui fornite alla milizia della città: 192 picche al costo di una lira ciascuna, 46 lance per 34 lire e 15 soldi e due baliste con “buxalla” (forse con la “bussola”, da intendere come carrozzina a ruote per il trasporto), al costo di 10 lire l’una.
Giacomo de Coduri è un armaiolo, mestiere ereditato dal padre Coduro de Coduri. Abita sulla strada Claudia nella vicinia di San Sepolcro – oggi diremmo in strada della Repubblica – e come il padre ha in affitto la bottega e il deposito di armi del Comune nella vicinia di San Vitale, cioè nella zona del municipio.
Anche in questo blog, capita spesso di raccontare di guerre fra città, fra paesi, fra fazioni, ripetute nei secoli. Con cosa combattevano per tante lotte? A metà Quattrocento, a Parma la polvere da sparo non si è mai sentita scoppiare; gli scontri sono mischie, duelli o assedi, che richiedono armi bianche o da getto, da getto come quelle vendute da Giacomo de Coduri.
Il 1448 è un anno molto particolare: per cinque mesi, la città è tornata a governarsi da sola, come nel Duecento, proclamando la Repubblica. Un’esperienza effimera, durata giusto cinque mesi, prima di tornare sotto il controllo di Milano. L’acquisto pagato il 23 dicembre serve forse per restituire all’arsenale sufficiente consistenza in caso la milizia locale fosse stata chiamata a intervenire a difesa del nuovo signore Francesco Sforza, al quale i parmigiani giureranno fedeltà solo il 7 marzo 1499.