Cultura & Società,  Medioevo

23.12.1317. Il toro vestito di gialloblù

23 dicembre 1317 – Una statua di pietra a forma di toro, con le corna dorate, viene portata in processione dalla piazza (Garibaldi) alla Cattedrale. È il simbolo di Parma, che nelle occasioni solenni si vuole far benedire. La statua, coperta da un telo dorato, è portata a spalla dai rappresentati di tutti i poteri civici della città. Ci sono il podestà, il capitano dei mercanti, il proconsole, rappresentanti del Consiglio degli anziani, dei giudici, dei notai e delle quattro arti di mestieri. Al ritorno dalla cerimonia, la statua è posta sopra una torretta in legno detta “battifolle”, assieme ad una campana fatta fondere appositamente.

Il toro è il simbolo di Parma dal 1221, da quando sulla piazza, dietro al battifolle, c’è il palazzo che rappresenta il Comune, fatto costruire dal podestà Torello de Strada, lì dove oggi è la sede della Carisbo. Torello è così famoso che anche Boccaccio lo ha scelto come protagonista di una novella del Decameron, dove lo immagina amico del Saladino e autore di un magico volo dall’oriente fino in Italia.

Fuori dalla fantasia, Torello è stato un abile politico, che seppe trovare un’intesa fra gli antichi poteri del vescovo e le nuove istituzioni del Comune. In onore suo è scelto il toro.

Questo torello di marmo rimane sulla piazza per secoli. Fino al Cinquecento, quando i cittadini vogliono esprimere soddisfazione e gioia per le decisioni e le imprese dei suoi governanti, abitualmente vestono di rosso il torello. Quando sono scontenti, lo prendono a sassate. Una volta all’anno, il torello viene rivestito di nuovo, solitamente con stoffe scarlatte, ma nel 1362 si preferiscono i colori giallo e blu.

Il torello compare sui bolli ufficiali del Comune, sugli stendardi e su diverse monete battute a Parma nel Trecento, come il “torellino”, che vale mezzo imperiale. Il pittore Bartolino de Grossi lo affresca nella cappella del Comune in Duomo a inizio Quattrocento.

Sull’altro lato della moneta del torellino è l’altro simbolo di Parma, una croce, probabilmente la croce imperiale. Una leggenda racconta che nel IV secolo papa Silvestro I, amico dell’imperatore Costantino, abbia regalato alla città di Parma una croce azzurra. In realtà è probabilmente l’imperatore Corrado II che nel 1036 consegna al vescovo Ugo un’insegna con una croce nera.

Col tempo, del torello ci si dimentica e resta solo la croce, ancor oggi simbolo del Comune. Il torello ha lasciato solo i colori, quelli nel 1362.

Il torello di Parma affrescato nella cappella del Comune in Cattedrale, opera di Bertolino de’ Grossi (1410-1436)

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