23.10.1986. Le carte di Nervi allo Csac, tesoro di cultura del ‘900
23 ottobre 1986 – Gli eredi di Pier Luigi Nervi donano all’Università di Parma l’intero archivio del grande ingegnere ed architetto defunto sette anni prima. Destinatario del fondo di oltre 37.000 unità è lo Csac, il centro studi fondato da Arturo Carlo Quintavalle nel 1968, un deposito di ogni forma d’arte figurativa italiana del Novecento.
Grazie ai rapporti personali di Quintavalle e di Gloria Bianchino, che gestisce lo Csac per 25 anni, giungono a Parma disegni, dipinti, bozzetti, stampe, fotografie, video tape, manifesti, anche alcune sculture e pellicole originali di film, fino a superare i 10 milioni di pezzi, di migliaia di artisti, architetti, fotografi, stilisti, designer, agenzie, da Renato Guttuso alle Sorelle Fontana, da Man Ray a Carlo Mattioli, da Bruno Zevi ad Arnaldo Pomodoro, da Tullio Pericoli a Dorothea Lange, solo per citarne qualcuno.
Di questa vastissima collezione, nel 1986 entra a far parte anche l’eredità di Nervi, il maggiore strutturalista italiano. La donazione della famiglia conta disegni, lucidi Radex, eliografie, pellicole, plastici, che illustrano 869 progetti su cui Pier Luigi Nervi ha lavorato fra 1920 e fine anni ’70.
E guarda caso, anche nella sede dello stesso Csac c’è il contributo dell’ingegner Nervi, che ha progettato gli elementi prefabbricati che ne coprono la volta. È l’antica sede delle officine Manzini nel quartiere San Leonardo, costruita nel 1953, che dal 1984 passa allo Csac e che a Parma tutti chiamano proprio “Padiglione Nervi”.
Lo Csac lascerà questo spazio nel 2007, spostandosi nell’abazia di Valserena a Paradigna. Il Padiglione Nervi resta in attesa di un nuovo utilizzo continuativo. L’archivio Nervi e tutti gli altri dello Csac sono a disposizione degli studiosi.