
23.1.1961. Il medico del feroce dittore Mobutu
23 gennaio 1961 – A Leopoldville, Joseph-Désiré Mobutu, 30 anni, viene promosso a maggiore generale, il capo di tutte le forze armate del Congo. Sei giorni prima, aveva fatto uccidere il primo ministro Patrice Lumumba, l’uomo che aveva ottenuto dal Belgio l’indipendenza per il suo Paese. È l’inizio dell’inarrestabile ascesa al potere di Mobutu, che sarà dittatore del Congo, da lui ribattezzato Zaire, fino al 1997, tre mesi prima di morire.
Accanto a Mobutu c’è un parmigiano, il medico Giorgio Cinotti, misterioso personaggio, uno dei pochi europei di cui il generale sembra fidarsi.
Nato in città il 26 maggio 1916, forse per completare gli studi di Medicina si sposta a Bologna. All’inizio del 1943 viene chiamato sotto le armi, nel Genio, ma dopo l’8 settembre entra in clandestinità e combatte come partigiano sull’Appennino modenese.
Poi, dalla fine del ‘44, di lui si perdono le tracce. Racconta di essere andato nell’Africa orientale italiana per sfuggire a qualche colpa che gli impedisce di rientrare in Italia. E da lì ha girato mezza Africa, vivendo peripezie e imprese un po’ vere un po’ favolose, che lo fanno definire avventuriero, ma lui si arrabbia se sente questa parola.
Alla fine, approda all’esercito congolese e si lega a Mobutu, prima della folgorante carriera del militare. Grazie a questo legame, il parmigiano viene nominato médecin chef de l’Armée Congolaise (medico capo dell’armata nazionale congolese) ed è medico personale di Mobutu.
La stampa belga lo definisce anche “amico personale e consigliere militare di Mobutu”. Questo frequenta volentieri la casa del dottore, una grande villa nella zona residenziale di Leopoldville, che contiene una ricca collezione di armi bianche e da fuoco, sempre sorvegliata da soldati. Quando viene a pranzo, la moglie di Giorgio Cinotti cucina il pollo mwamba, con la farina di manioca e la piccantissima salsa pilipili, il piatto preferito del futuro dittatore.
Un’amicizia che non è proprio una medaglia al petto, sapendo quanto sangue il generale fa versare per diventare e restare padrone del Congo. Tutto il mondo tollera gli eccessi di Mobutu in cambio dei suoi favori alle compagnie commerciali occidentali, molto interessate alle ricchissime risorse del sottosuolo congolese. E anche Cinotti non se preoccupa e anzi ammette l’omicidio degli avversari fra i mezzi leciti della politica.
Ma in questo 1961 molto deve ancora accadere. E fra quello che succederà ci sarà anche la fine dell’amicizia fra il misterioso medico parmigiano e il dittatore del Congo. Giorgio Cinotti verrà ucciso negli anni ’70 da un commando di truppe irregolari al soldo di Mobutu, per ragioni sconosciute come sconosciuta resterà l’origine del legame fra i due protagonisti di questa storia.


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Succede il 23 di gennaio:

