22.9.1564. Il Concilio di Trento cambia anche Parma
22 settembre 1564 – Il vescovo di Parma Alessandro Sforza di Santa Fiora convoca l’intero clero di Parma per un sinodo che deve informare la Chiesa locale delle novità stabilite dal Concilio di Trento. Parma si uniforma così alla controriforma.
Nei suoi primi anni da vescovo di Parma, Alessandro resta quasi sempre lontano dalla città, proprio perché impegnato nel famoso Concilio, col ruolo prestigioso e impegnativo di portavoce di papa Pio IV. Ma prepara la città al cambiamento attraverso il suo vicario, che compie una visita pastorale in tutte le parrocchie ed istituti religiosi come non se ne facevano più da secoli, e che invece proprio Trento riporta in auge.
Il sinodo si riunisce in cattedrale e dura tre giorni, nel corso dei quali il vescovo catechizza sul rifiuto assoluto con cui si dovrà rispondere a tutte le posizioni protestanti. Stabilisce che ogni parrocchia abbia un cappellano e ne vengono istituite di nuove.
È forse proprio durante questa assemblea ufficiale che vengono apparecchiate le cose per avviare un seminario. Ancora in questo 1564, la maggior parte dei preti non riceve alcuna formazione specifica. Solo i più dotati studiano nella scuola ginnasiale aperta nel 1514 accanto alla cattedrale. Ma il Concilio di Trento chiede una classe sacerdotale istruita. Non è nota la data di fondazione del seminario vescovile di Parma, ma di certo nel 1566 è già in funzione, uno dei primi in Italia.
Altra novità che segue di poco il sinodo diocesano è l’insediamento dei Gesuiti, ordine identificato come il più adatto a difendere la tradizione cattolica dalle idee di Lutero, Zwingli, Calvino, Agricola e gli altri teologi che si sono separati da Roma. La Compagnia di Gesù si insedia ufficialmente a Parma il 23 ottobre 1564, per aprire quattro scuole di grammatica, umanità e retorica.
I Gesuiti, pur con una breve pausa a fine Settecento, sono rimasti a Parma fino al 2007. Il seminario di Alessandro Sforza di Santa Fiora è ancora al suo posto, accanto alla cattedrale, chiamato il Maggiore.