Medioevo,  Politica

22.5.986. Chi odia Mastino, ama Bovo

22 maggio 986 – Il 22 maggio 986 muore un pellegrino in odor di santità chiamato Bovo.

Il 22 maggio 1341 da Parma vengono scacciati governatori e soldati di Mastino della Scala.

Mastino sta così simpatico ai parmigiani, che per celebrarne la cacciata, Bovo diventa improvvisamente uno dei numi tutelari della città.

Nel Trecento, il giorno di san Bovo diventa festivo. La zecca di Parma conia una moneta con il volto di Bovo, perfetto esempio di coniazione per dispetto. Le autorità civiche approvano la costruzione di una chiesa dedicata a san Bovo. Il consiglio degli anziani di Parma si impegna ad andare in pellegrinaggio ogni anno nella chiesa di San Bovo e a far celebrare ben due volte alla settimana all’altare maggiore di questo tempio la messa a suffragio delle anime di quelli che “erano morti per difendere la patria”. Cioè morti a causa di Mastino della Scala.

Bovo è un cavaliere provenzale, che dopo aver fieramente combattuto i mori in molte battaglie, ha riposto la spada per darsi ai pellegrinaggi. Nel corso dei suoi viaggi di penitenza, si dice compisse guarigioni miracolose. Muore a Voghera, mentre cammina verso Roma. Il suo culto conosce una certa fortuna nel Duecento, quando viene ritrovata la sua tomba, dando il via ad altri eventi prodigiosi.

Mastino della Scala, diventato signore di Verona nel 1329, avvia una serie di guerre per estendere i propri domini. Assedia Parma nel 1334 e la conquista il 21 giugno 1335. La perde sei anni dopo a motivo di una rivolta dei cittadini, che hanno la meglio sugli uomini dello scaligero.

In realtà, la chiesa di San Bovo non verrà mai completata. Il cantiere viene abbandonato dopo il 1355, quando Parma passa sotto il dominio di Bernabò Visconti. Ad ordinare lo stop ai lavori sarà la moglie di Bernabò, Regina della Scala, figlia di Mastino, che ha capito subito il perché di tanto affetto verso Bovo…

Ma i parmigiani non desistono. Il rancore verso il Della Scala resta vivo. Non potendo fargli una chiesa, il Comune di Parma assume sotto la propria tutela un ospedale attivo già da inizio secolo e dedicato sempre a san Bovo.

Questo continuerà a funzionare anche dopo la fusione di gran parte degli ospedali del parmense nell’Ospedale della Misericordia, come succursale dell’Ugolino da Neviano. Ancor oggi, nell’oratorio di Sant’Ilario è presente un affresco con san Bovo. Alla faccia di Mastino e di sua figlia Regina.

La moneta dedicata a san Bovo, coniata a Parma nel 1341
La moneta dedicata a san Bovo, coniata a Parma nel 1341

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