Cronaca,  Età contemporanea

22.3.1849. La Marmora occupa Parma con 5.000 soldati

22 marzo 1849 – Il generale Alfonso La Marmora occupa Parma per conto del Piemonte. Entro le 14,30, cinquemila soldati si sono già accampati attorno alla città. Portano dodici pezzi di artiglieria. Altri cinquemila uomini sono attesi entro la sera del giorno successivo. Il Ducato è diviso, perché se a Parma ci sono i piemontesi, a Piacenza stanno gli austriaci.

L’occupazione di Parma è un’operazione minore – e mai ricordata – della Prima guerra d’indipendenza. Parma è formalmente alleata dell’Austria, contro cui combatte il re Carlo Alberto di Savoia. Per questo Torino ha deciso di occuparla.

L’anno prima, allo scoppio della guerra, i parmigiani avevano votato un plebiscito favorevole all’annessione al Piemonte. Un fuoco di paglia: le vittorie austriache sui campi di battaglia portano anche a Parma reparti austriaci, che rapidamente cancellano il governo e restituiscono il comando al duca Carlo II di Borbone.

Per il Piemonte, la guerra va malissimo. Pochi giorni dopo il loro arrivo, le truppe inviate a Parma da Torino devono ripartire per la Liguria, dove bombarderanno e riprenderanno Genova, insorta nella vana speranza di riconquistare l’autonomia persa pochi anni prima.

L’unico effetto della brevissima occupazione piemontese è l’addio di Carlo II al trono. Il duca ne ha abbastanza e lascia Parma al figlio Carlo III.

Il generale La Marmora ritratto da Giulio Carlini, 1879 ca.
Museo di San Martino della Battaglia, Desenzano (BS)
Il generale La Marmora ritratto da Giulio Carlini, 1879 ca.
Museo di San Martino della Battaglia, Desenzano (BS)

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