
22.2.1914. Il primo aviatore di colore
22 febbraio 1914 – Domenico Mondelli frequenta la sua prima lezione alla scuola per piloti militari d’aeroplano. Prima di lui, nessuna persona di pelle scura era mai stata ammessa nella giovanissima Aeronautica italiana, così come sarà il primo pilota militare di colore al mondo e l’unico generale di corpo d’armata nero della storia italiana.
Nato in Eritrea nel 1886, diventa parmigiano al compimento dei cinque anni di età. Nel 1891, infatti, l’ufficiale di fanteria Attilio Mondelli lo porta a Parma con l’intenzione di adottarlo. Attilio era andato in Eritrea poco dopo che il Regno d’Italia l’aveva acquistata per farne la sua prima colonia. Qui, in una landa sperduta, incontra un bambino abbandonato e decide di tenerlo con sé: nato Wolde Selassie, da questo momento si chiama Domenico Mondelli.
A Parma, Domenico vive con uno zio in borgo Bondola (poi borgo Angelo Mazza) e viene avviato dal padre adottivo alla carriera militare. Inizialmente bersagliere, Domenico resta affascinato da quella novità di nome aeroplano, che impara a guidare in questo febbraio 1914. Il giorno 20 consegue il brevetto per gli apparecchi Nieuport, il 21 per i Bleriot e finalmente in questa domenica 22 febbraio è ammesso al corso per piloti militari.
Domenico Mondelli combatterà per tutta la Grande Guerra, prima come ricognitore, poi bombardiere su Slovenia e Friuli e quindi ardito, passando dal grado di capitano a quello di tenente colonnello e meritando cinque medaglie.
Il primo dopoguerra ed il fascismo non saranno facili: osteggiato un po’ perché massone, un po’ per razzismo, deve lasciare l’esercito regolare, ma può continuare a militare nella Milizia volontaria. Sarà reintegrato con l’avvento della Repubblica, scalando tutti i gradi gerarchici.

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Succede il 22 di febbraio:

