21.9.2000. L’eredità contadina di Ettore Guatelli
21 settembre 2000 – Muore Ettore Guatelli, maestro elementare, scrittore amico del poeta Bertolucci e soprattutto grande cultore della cività contadina, di cui preserva la memoria raccogliendo mille e mille oggetti che il XX secolo ha lentamente messo fuori uso.
L’eredità di Guatelli è proprio la collezione di 60.000 arnesi accumulati nel podere di famiglia, il Bellafoglia ad Ozzano Taro. Qualcuno da alcuni anni insiste affinché il pubblico possa visitare questo luogo, ma il museo aprirà solo nel 2004.
Guatelli è un collezionista meticoloso: per ciascun pezzo della sua raccolta, compila una scheda che ne spiega l’origine e spesso pure la storia delle persone che lo hanno utilizzato.
Pinze, chiodi, pali, latte, scodelle, botti, pestarole, pale, giocattoli, ceramiche, scatole, pezzi di ricambio, scodelle, abiti, martelli, candele, forbici, orologi, tappi, vetreria, ferri di cavallo, falci, fiasche, coltelli, oggetti dall’uso sconosciuto, dalle forme strane, spesso riparati, decorati, trasformati per usi diversi. Guatelli li sistema con gusto artistico creando figure astratte: non lascia solo un museo ma un’opera d’arte.
Tutti gli oggetti provengono da rottamai, antiquari e raccoglitori del parmense e del cremonese, che cedono a Guatelli per poche lire oggetti trovati anche in Piemonte e Liguria, cose non di pregio, ordinarie, ma che proprio per questo raccontano la realtà quotidiana delle campagne del nord Italia.
Ha detto Federico Zeri del lascito di Ettore Guatelli:
“Lo considero uno dei musei più straordinari dell’Italia, innanzitutto per la ricchezza dei reperti, e degli oggetti, e in secondo luogo anche per il modo con cui è allestito, modo che dimostra un grandissimo gusto, una grande sensibilità e una grande intelligenza”.