
21.4.1932. Uccisa dal fuoco, vegliata dai cani
21 aprile 1932 – Terribile incidente in via XXII Luglio. Agata Calestani, di 67 anni, muore uccisa dal fuoco. La vicenda ha un risvolto che commuove molti: nonostante le fiamme, i tre anziani cani della donna le rimangono accanto, vegliandola finché il cadavere carbonizzato non viene scoperto.
La Calestani ha lavorato come serva in questa stessa casa per molti anni. Quando la sua padrona è morta, le ha lasciato una rendita vitalizia e i tre cani, che lei continua a curare. Vive sola.
Come è scoppiato l’incendio? Probabilmente è stata lei stessa ad avvicinarsi troppo al caminetto acceso e una vampata le ha preso i vestiti, oppure ha avuto un mancamento ed è caduta sul caminetto. Poi si è risollevata, si è mossa nella stanza nel tentativo di spegnere le fiamme, ma anziché soffocarle, ha dato fuoco anche alla paglia delle sedie e al materasso del letto. È crollata a terra soffocata dal monossido di carbonio e la sua vita era finita.
Agata Calestani è già morta quando qualcuno si accorge del fumo che esce da sotto la porta, chiama aiuto, l’uscio viene sfondato e si trova il corpo morto, annerito e consumato dal fuoco. I tre cani non si muovono e vigilano sulla donna che non si rialzerà più.
Proprio per la presenza dei cani, il piccolo dramma di questo 21 aprile 1932 va oltre la cronaca della città. Notizia del caso viene data anche dall’Illustrazione del popolo, settimanale della Gazzetta del Popolo, che le dedica una figura a tutta pagina.

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Succede il 21 di aprile:

